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Pantelleria sarà la prima area al mondo leishmania free
A Pantelleria sta iniziando un grande progetto per debellare il contagio della leishmaniosi, malattia mortale per i cani che può trasmettersi all’uomo.
Il progetto è ambizioso e ha un obiettivo importante: far diventare Pantelleria la prima area mondiale “leishmania free”. La bonifica dell’isola al centro del canale di Sicilia, che diventerà la prima area geografica al mondo esente da questa patologia, vede in prima linea l’associazione senza scopo di lucro Amoglianimali che, con il contributo non condizionato di Msd animal health, azienda leader del settore pet, si propone di operare nel campo della prevenzione e e del controllo della leishmaniosi, una malattia infettiva che può colpire anche l’uomo e che oggi risulta tra le più gravi e diffuse nel mondo.
Pantelleria e la leishmaniosi
Questo primo passo verso la sconfitta della leishmaniosi rientra all’interno del progetto di più ampio respiro dell’associazione Amoglianimali che, con la campagna “leishmania free”, si pone l’obiettivo di sradicare la malattia dall’intero territorio italiano. Un intento importante che per essere raggiunto necessita di partire da tanti piccoli passi concreti. Il primo di questi è in atto proprio ora nell’isola siciliana. Bonificare dalla malattia provocata dal flebotomo – un minuscolo insetto simile alla zanzara – un territorio grande come l’Italia è un’operazione lunga e complessa. Eliminare questa patologia da un’area geografica relativamente piccola e ristretta come Pantelleria, invece, è un obiettivo raggiungibile nell’immediato.
“Si tratta di un progetto ambizioso che vogliamo faccia da apripista ad altri di questo stesso calibro, partendo da Pantelleria per poi raggiungere altre zone del territorio italiano. Il messaggio che vogliamo lanciare è molto chiaro e davvero importante: la leishmania oggi può essere sconfitta. Siamo veramente fieri di ‘leishmania free’ e aver ottenuto la medaglia conferita dal presidente della Repubblica è per noi un motivo di grande orgoglio e uno stimolo per contribuire concretamente alla sua riuscita”, dice Mauro Cervia, uno dei veterinari che sta lavorando all’iniziativa.
Cos’è la leishmaniosi
La leishmaniosi è una tra le malattie infettive più gravi e diffuse in Italia e in numerose parti del mondo. E, a causa delle alterazioni stagionali e del generale aumento delle temperature, il contagio si sta espandendo anche in aree precedentemente non endemiche. La trasmissione avviene attraverso la puntura di un insetto vettore, il flebotomo, più comunemente conosciuto come “pappatacio”. Una volta infettato da leishmania, il cane può sviluppare la malattia che porta con sé gravi sofferenze: lesioni oculari, problemi alla cute che possono sfociare in piaghe sanguinanti, gravi disturbi motori, deperimento e insufficienza renale. Il tutto può condurre perfino alla morte dell’esemplare.
La terapia per la leishmaniosi è una terapia sintomatica. Riesce, infatti, a controllare i sintomi, ma purtroppo non porta alla completa guarigione. Il cane, una volta infettato, lo rimane per tutta la vita. Per questo motivo è necessario sottoporlo a continui monitoraggi che permettano il controllo del suo stato di salute, anche perché le recidive sono sempre dietro l’angolo. Per fortuna, la trasmissione e la diffusione della patologia possono essere prevenute attraverso l’applicazione di repellenti specifici per i flebotomi e con campagne di prevenzione con il monitoraggio dei soggetti colpiti, come quella attuata proprio in questo periodo a Pantelleria.
Prevenzione in primo piano
All’atto pratico la campagna anti leshmaniosi di Pantelleria, avviata con il patrocinio del comune dell’isola siciliana, e che ha visto l’inizio proprio nel mese di luglio, si concretizzerà innanzitutto attraverso la realizzazione di screening con prelievo e test ematico effettuati su tutta la popolazione canina dell’isola. Il tutto grazie al contributo non condizionato di Msd animal health che sosterrà l’operazione fornendo soluzioni di prevenzione e misure di protezione fondamentali al raggiungimento dell’obiettivo. La leishmaniosi, in quanto zoonosi, è un rischio anche per l’uomo. Ed è importante proteggere i nostri amici a quattro zampe per proteggere anche noi stessi: come sempre la salute degli animali del nostro ecosistema diventa fondamentale anche per il benessere umano.
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