
Venticinque esperti si confrontano su comunità energetiche, nucleare di nuova generazione, biocarburanti e termovalorizzazione dei rifiuti: “Serve coraggio e una coscienza collettiva”.
LifeGate, punto di riferimento per la sostenibilità in Italia, è ad oggi l’unica realtà del settore privato a entrare a far parte del Comitato nazionale unitario di varie associazioni Ferma le trivelle, nato con l’obiettivo di guidare e coordinare la campagna referendaria e moltiplicare la mobilitazione nazionale e territoriale a favore del “Sì”. Perché
LifeGate, punto di riferimento per la sostenibilità in Italia, è ad oggi l’unica realtà del settore privato a entrare a far parte del Comitato nazionale unitario di varie associazioni Ferma le trivelle, nato con l’obiettivo di guidare e coordinare la campagna referendaria e moltiplicare la mobilitazione nazionale e territoriale a favore del “Sì”.
Lo chiede la community che oggi conta 5 milioni di persone. Questo referendum ha per noi un significato molto più profondo del singolo tema affrontato: si parla del futuro ambientale ed economico del nostro Paese.
La nostra visione da oltre 15 anni:
Questa transizione è un’opportunità per l’Italia, che può candidarsi a svolgere un ruolo importante a livello internazionale. Abbiamo le conoscenze, la creatività, l’industria e anche il territorio morfologicamente perfetto.
Serve una nuova direzione. Oggi il piano energetico nazionale rincorre i combustibili fossili in un momento in cui la storia dimostra che non possono essere il futuro, né dal punto di vista sociale, né da quello ambientale, né tantomeno da quello economico.
Alla COP 21 di Parigi e a Expo Milano 2015 gli obiettivi definiti per il futuro sono stati: la lotta ai cambiamenti climatici, la valorizzazione del territorio, il turismo sostenibile, i prodotti agroalimentari d’eccellenza, l’innovazione. Tutto questo va nella direzione di una scelta convinta a favore delle rinnovabili e non del petrolio.
Per un Paese senza trivelle a energia rinnovabile invitiamo ad andare il 17 aprile a votare “Sì” al referendum. È dovere e diritto di tutti, per un futuro sostenibile.
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