
Le forze armate pesano globabilmente per il 5,5 per cento delle emissioni, e il riarmo Nato può provocare un disastro anche dal punto di vista ambientale.
La Perla Jonica, il villaggio turistico fondato da una famiglia sospettata di avere legami con la mafia circa 40 anni fa a Capo Molini, poi fallito e abbandonato sul litorale sotto Catania, risorgerà a nuova vita completamente ecologica. Dalla Sicilia arriva una storia cominciata male, ma che ora sta finendo bene. Dopo anni di tentativi, è
La Perla Jonica, il villaggio turistico fondato da una famiglia sospettata di avere legami con la mafia circa 40 anni fa a Capo Molini, poi fallito e abbandonato sul litorale sotto Catania, risorgerà a nuova vita completamente ecologica. Dalla Sicilia arriva una storia cominciata male, ma che ora sta finendo bene. Dopo anni di tentativi, è andata finalmente in porto la vendita dell’ecomostro allo sceicco degli Emirati Arabi Uniti, Hamed Bin Hamed Al hamed. La bella notizia non è soltanto quella dell’investimento economico (oltre 100 milioni di euro) in una regione dell’Italia meridionale, quanto anche il fatto che il progetto prevede una riconversione completamente a basso impatto ambientale.
Il nuovo resort, che sarà completato entro due anni, sarà il più grande polo alberghiero sostenibile del Mediterraneo: rifiuti zero, zero emissioni, nessuno spreco d’acqua, autoproduzione ed efficienza energetica integrata con rete infoenergetica e telecontrollo. Anche la scelta della società che gestirà i lavori è un’ottima premessa in quanto a trasparenza e correttezza della gestione degli appalti.
Il ruolo di general contractor è stato affidato, infatti, a Kinexia, una società quotata sul segmento Star di Borsa Italiana (quello che richiede tra l’altro i requisiti più alti in termini trasparenza e di corporate governance) che fa della csr uno dei suoi valori principali.
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