
La campagna per il riconoscimento del reato di ecocidio arriva in Sardegna, dove è stata proposta una legge regionale.
L’Italia, secondo lo studio condotto da BirdLife International, è il secondo paese che uccide più uccelli violando la legge.
Il bacino del Mediterraneo evoca immediatamente immagini positive, un clima mite, gli odori della terra, il blu del mare e, immancabilmente, i sapori della sua caratteristica dieta. Se foste un uccello, tuttavia, vi sconsiglieremmo caldamente di frequentare questa zona.
Secondo un nuovo studio condotto da BirdLife International, infatti, ogni anno vengono abbattuti illegalmente venticinque milioni di uccelli che sorvolano i paesi del Mediterraneo.
La maglia nera spetta all’Egitto, sono circa 5,7 milioni gli uccelli che annualmente perdono la vita solcando il cielo egiziano. Al secondo posto in questa triste classifica troviamo l’Italia. L’organizzazione conservazionista ha stimato che nel nostro Paese vengono uccisi circa 5,6 milioni di uccelli all’anno.
La singola città più pericolosa del Mediterraneo è invece risultata essere Famagosta, a Cipro, nella quel si registrano 689mila decessi in un anno.
“Questo studio, il primo di questo tipo, ha mostrato la misura raccapricciante in cui gli uccelli vengono uccisi illegalmente nel Mediterraneo – ha affermato Patricia Zurita, amministratore delegato di BirdLife International. – La ricerca ha inoltre evidenziato il declino di alcune specie che una volta erano abbondanti in Europa e che ora rischiano di estinguersi”.
Specie come il fringuello (Fringilla coelebs) vengono uccise a ritmi forsennati, ogni anno muoiono quasi tre milioni di fringuelli. Anche capinere (Sylvia atricapilla), quaglie (Coturnix coturnix) e tordi (Turdus philomelos), per un totale annuo di 4,6 milioni, finiscono nel mirino dei bracconieri.
La mattanza non fa distinzioni e riguarda anche specie minacciate come il chiurlo maggiore (Numenius arquata), l’albanella pallida (Circus macrourus) e il capovaccaio (Neophron percnopterus). Le popolazioni di tortore (Streptopelia turtur), che migrano dall’Africa, sono diminuite in Europa del 78 per cento dal 1980.
Le armi da fuoco non sono le uniche minacce per l’avifauna che sorvola il Mediterraneo, molti uccelli finiscono in trappola attirati dai richiami oppure invischiati in trappole a base di colla, metodo che causa loro grandi sofferenze prima della morte.
La Direttiva Uccelli e la Direttiva Habitat adottate dall’Unione europea, hanno consentito di proteggere numerose specie e di recuperare globalmente oltre la metà delle popolazioni di volatili in pericolo, Bruxelles sta tuttavia valutando la prosecuzione del programma analizzando i costi e i benefici, scatenando così le proteste degli ambientalisti.
“I nostri uccelli meritano le rotte più sicure e vogliamo che gli sforzi di conservazione vengano aumentati ora, prima che sia troppo tardi”, ha concluso Patricia Zurita.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
La campagna per il riconoscimento del reato di ecocidio arriva in Sardegna, dove è stata proposta una legge regionale.
Passi avanti per il Trattato sull’alto mare, stallo sulle estrazioni minerarie, tentativi di riprendere i negoziati sulla plastica: il bilancio della Conferenza Onu sugli oceani (Unoc3) che si è tenuta a Nizza dal 9 al 13 giugno.
Cosa è successo e cosa possiamo imparare dal crollo del ghiacciaio del Birch.
Le bozze del ddl allo studio del governo prefigurano maglie molto più larghe per le attività venatorie: 44 associazioni chiedono spiegazioni ai ministri.
Il 2 giugno si celebra la Giornata mondiale delle torbiere. Un’occasione per parlare di questi ecosistemi poco conosciuti e silenziosi, ma fondamentali per il clima, l’acqua, la biodiversità e la memoria del nostro Pianeta.
La stagione estiva è ancora lontana, ma dal Regno Unito alla Russia, dai Paesi Bassi alla Turchia, in buona parte d’Europa impera già la siccità.
In occasione della Giornata mondiale delle api il Wwf pubblica un rapporto che lancia l’allarme sulla situazione degli insetti impollinatori nel mondo.
Per la prima volta dall’inizio delle rilevazioni nel 2019, lo scorso anno la deforestazione è stata stabile o in calo in tutti e sei i biomi del Brasile.
Le distese di sargasso nelle acque dell’Atlantico hanno raggiunto livelli record. Ma c’è anche chi si rimbocca le maniche per cercare soluzioni.