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In Sudafrica ad un cacciatore di frodo è stata inflitta la condanna record di 77 anni per avere abbattuto tre cuccioli di rinoceronte.
Il bracconaggio, secondo i dati dell’Interpol, è il terzo mercato illegale più redditizio dopo il traffico di armi e di droga. La posta in palio è molto alta quindi la lotta tra cacciatori di frodo e rappresentanti della legge si fa sempre più serrata.
Tra gli animali più minacciati ci sono i rinoceronti, cacciati per il loro corno. Negli 1970 in Africa vivevano oltre 70mila rinoceronti, oggi se ne contano appena 25mila. Questi enormi erbivori sono perseguitati per via del corno che, grazie all’enorme domanda, ha un valore di 60mila dollari al chilo. Il corno, per il quale i rinoceronti vengono macellati e mutilati, viene usato in Yemen come impugnatura dei pugnali e in oriente come afrodisiaco naturale.
Oggi però arriva una sentenza che rappresenta un punto di svolta, uno spartiacque nella lotta tra rinoceronti e bracconieri, tra legalità e criminalità. Un tribunale sudafricano ha condannato a 77 anni di reclusione un bracconiere, Mandla Cauke, accusato di avere abbattuto tre giovani esemplari di rinoceronte. Si tratta della condanna più pesante mai inferta ad un cacciatore di frodo. Il bracconiere era stato arrestato nel 2011 all’interno del Parco nazionale Kruger per aver ucciso tre cuccioli di rinoceronte.
Il Sudafrica è uno dei paesi maggiormente colpiti dal bracconaggio, lo scorso anno sono stati uccisi 1004 rinoceronti, mentre dall’inizio del 2014 sono stati quasi trecento gli animali abbattuti. Il paese africano rappresenta il principale habitat dei rinoceronti, ospita infatti l’80 per cento degli esemplari di tutto il mondo.
Per proteggere questi animali sono state adottate diverse iniziative che però si sono rivelate infruttuose, ad esempio i ranger dei parchi hanno provato a tagliare il corno dei rinoceronti, così facendo però gli animali perdono comunque uno strumento sociale e di difesa fondamentale, inoltre i bracconieri preferiscono abbattere gli esemplari senza corno per non rischiare di perdere tempo nel seguirne le tracce. Anche lo spostamento degli esemplari in zone più sicure si è rivelato controproducente, a causa dello stress subito in seguito alla cattura i rinoceronti tendono a non accoppiarsi anche per anni. L’unica via da percorrere per impedire l’estinzione di questi pachidermi è quella di vegliare costantemente su di loro e inasprire le pene per i colpevoli.
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