I paesi del Golfo colpiti da un evento meteorologico estremo. Dubai sommersa, almeno 18 morti nell’Oman, disagi anche in Qatar e Bahrein.
Il ciclone Fani semina morte e distruzione in India e Bangladesh
L’uragano Fani, il più potente degli ultimi 43 anni provoca decine di vittime in India e Bangladesh. Evitato il peggio grazie alle evacuazioni.
Un ciclone di tale potenza non colpiva il Golfo del Bengala, in India, da 43 anni. Soltanto tre volte, nell’ultimo secolo e mezzo, si era assistito ad un uragano con venti ad oltre 200 chilometri orari nella zona, secondo quanto riferito dalla stampa internazionale. Normalmente, inoltre, fenomeni di questo tipo toccano l’area nei mesi di ottobre e di novembre.
Vaste aree isolate e prive di energia elettrica
Il ciclone Fani, nel corso del fine settimana, ha attraversato per intero lo stato dell’Orissa, nell’India orientale, che conta 46 milioni di abitanti. E successivamente è arrivata in Bangladesh. Lasciando dietro di sé un bilancio particolarmente pesante in termini di vittime e di danni materiali: secondo le autorità dei due paesi i morti sono almeno 42. Di questi, 29 sono stati confermati in India.
The fiery #CycloneFani blows through Puripic.twitter.com/tf5VlwHoCu
— PIB India (@PIB_India) 3 maggio 2019
Migliaia di alberi e di pali della luce sono stati inoltre strappati via dalla furia del vento. Numerose aree sono prive di energia elettrica ormai da tre giorni. I tetti di migliaia di case sono stati scoperchiati e in Bangladesh almeno mille abitazioni sono state rase al suolo. Il governatore dell’Orissa, Naveen Patnaik, ha annunciato l’invio di generi di prima necessità e aiuti finanziari alle popolazioni più colpite.
Evacuato più di un milione di persone
Tenuto conto della forza dell’uragano, il bilancio avrebbe potuto in ogni caso essere ben peggiore. Non a caso, le Nazioni Unite e numerosi esperti internazionali si sono congratulati con Nuova Delhi per la gestione della crisi. E, in particolare, per la decisione di evacuare in modo preventivo 1,2 milioni di persone dalle zone più a rischio.
Il clima cambia e gli eventi estremi si moltiplicano, minacciando i più vulnerabili – i bambini. Come in Bangladesh, dove in queste ore il #CycloneFani si abbatte sui campi dei profughi #Rohingya: https://t.co/QTmbX4hg6p pic.twitter.com/RKXgUHaG7x — UNICEF Italia (@UNICEF_Italia) 5 maggio 2019
Fani ha toccato terra la città costiera di Puri, nella quale vivono 200mila persone, celebre per il tempo di Shree Jagannath, uno dei più importanti per la religione induista. Un testimone rifugiato in un hotel ha riferito all’agenzia Afp che “improvvisamente tutto è diventato nero. Non vedevamo a cinque metri di distanza. Gli stand e le insegne sono volati via. Il vento era assordante”.
Colpita anche la città di Calcutta
L’uragano si è quindi diretto verso il nord-est del paese, perdendo potenza. Ha toccato la metropoli di Calcutta (4,5 milioni di abitanti) nella serata di venerdì. Trovandola deserta: l’intera popolazione si era rifugiata in luoghi sicuri. I negozi, i centri commerciali e gli uffici erano chiusi. I trasporti bloccati.
⚠️Massima #allertameteo in India per landfall del #CycloneFani
La situazione: https://t.co/rNtkPzlgpf#Fani #FaniCyclone #MeteoMondo ???Video @Asit5 pic.twitter.com/ord6qHGrli
— 3B Meteo (@3BMeteo) 3 maggio 2019
Anche in questo caso la decisione di mettere tutti al riparo è stata salvifica: basti ricordare cosa accadde cosa accadde nell’ottobre del 1999. All’epoca, l’India fu colpita da un super-ciclone il cui passaggio provocò la morte di quasi diecimila persone.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il comune di Cantiano è stato travolto dalle alluvioni nelle Marche del 2022. Dopo un anno e mezzo, ne paga ancora le conseguenze. Ne parliamo col sindaco.
Diritto alla vita è anche protezione dalla crisi climatica, lo ha stabilito la Corte suprema indiana
La Corte suprema indiana ha aggiornato e allargato il concetto di diritto alla vita, includendovi quello a difendersi dagli impatti della crisi climatica.
Quello di quest’anno è il mese di marzo più caldo mai registrato, ben 1,68 gradi al di sopra dei livelli pre-industriali. I dati del servizio Copernicus.
La Corte europea dei diritti dell’uomo si esprime il 9 aprile su tre cause per spingere i governi ad agire per la giustizia climatica.
Arriva una proposta di legge sul clima, condivisa dagli scienziati, che spinga l’Italia verso la decarbonizzazione. Passando anche da un nuovo fisco.
Uno studio ha analizzato le ondate di caldo estremo tra il 1979 e il 2020: i fenomeni sono più duraturi e si spostano più lentamente.
A Surajpura, nello stato del Rajasatan, negli ultimi 20 anni la siccità si è fatta pressante: con un muro di fango, gli abitanti sono tornati a vivere.
Uno studio della Nasa indica un’accelerazione inquietante dell’innalzamento del livello dei mari: siamo ormai a +9,4 centimetri rispetto al 1993.