All’1:30 circa (ora locale) del 26 marzo, una nave mercantile ha urtato il ponte Francis Scott Key di Baltimora, facendolo crollare.
Violenza sulle donne, la classifica delle città più pericolose al mondo
Cerchiamo di capire, attraverso le immagini, quali sono le metropoli più pericolose per il genere femminile e perché.
La classifica delle città più pericolose per le donne è stata stilata grazie al sondaggio realizzato quest’anno in 19 delle 31 megalopoli indicate nel report delle Nazioni Unite sull’urbanizzazione. I risultati dell’analisi svolta dalla Thomson Reuters foundation, l’organizzazione benefica di una delle più grandi agenzie di stampa del mondo, hanno svelato le dieci metropoli più ostili nei confronti del genere femminile: Il Cairo (Egitto), Karachi (Pakistan), Kinshasa (Congo), Delhi (India), Lima (Perù), Città del Messico (Messico), Dacca (Bangladesh), Lagos (Nigeria), Jakarta (Indonesia) e Istanbul (Turchia). La più sicura, invece? Londra.
Gli indicatori su cui si basa la classifica delle città più pericolose per le donne
L’obiettivo del sondaggio è stato quello di capire in quali città le donne sono più a rischio e più svantaggiate rispetto agli uomini. Sono state prese in esame quattro aree di interesse: la violenza sessuale, l’accesso all’assistenza sanitaria, le pratiche culturali e le opportunità economiche. La città è più sicura quanto minore è il rischio per le donne di essere vittime di atti di violenza, tra cui stupro e molestie sessuali, o di subire pratiche come la mutilazione genitale femminile e i matrimoni precoci. Altri indici di sicurezza sono la garanzia di un’assistenza sanitaria adeguata, anche per quanto riguarda la maternità e la salute riproduttiva, e l’accesso all’educazione, al lavoro e ai servizi finanziari.
Il metodo di indagine
In ogni città sono stati contattati 20 esperti del settore tra cui docenti, membri di organizzazioni non governative, operatori sanitari, legislatori, analisti – scelti sulla base di un database compilato dal team della Thomson Reuters foundation che si occupa di organizzare la Trust conference, appuntamento annuale per la promozione dei diritti umani. Su 380 esperti contattati, 355 hanno fornito le loro risposte in merito ai temi dell’inchiesta. L’intervista è stata condotta online o per telefono tra l’1 e il 28 luglio 2017 e tradotta in giapponese, mandarino, spagnolo e francese. La qualità dei mezzi di telecomunicazione e le barriere linguistiche hanno reso più facile la realizzazione in alcuni paesi piuttosto che in altri.
Londra la più sicura, Il Cairo la più pericolosa
“Non c’è altra città nel mondo dove vorrei crescere le mie figlie”, ha detto Sadiq Khan, il sindaco di Londra, alla Thomson Reuters foundation. Khan ha però affermato di voler fare di più per ottenere la parità di genere nella capitale inglese, sottolineando che ci sono ancora tanti problemi come la diversità negli stipendi fra uomini e donne o il fatto che non ci siano abbastanza figure femminili a coprire i ruoli più alti della vita pubblica.
Se Londra è la città più sicura per le donne e la migliore per quanto riguarda l’assistenza sanitaria e le opportunità economiche, Il Cairo è quella più pericolosa, dove le ragazze sono più a rischio di subire pratiche come la mutilazione genitale femminile e il matrimonio precoce, le opportunità sono scarse e il rischio di essere vittime di violenza sessuale è molto alto. Il 2017, però, è stato dichiarato Anno delle donne egiziane dal presidente dell’Egitto al-Sisi, sottolineando il ruolo centrale delle donne per il futuro del paese e l’esigenza di salvaguardare i loro diritti. Allo stesso tempo, il Consiglio nazionale per le donne egiziano ha lanciato insieme alle Nazioni Unite una strategia che entro il 2030 punta a migliorare la situazione femminile in Egitto. E a cambiare la classifica di Reuters.
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