Quando si parla di efficienza, di certo non si pensa alla rete idrica italiana. Secondo l’ultimo Censimento delle acque per uso civile dell’Istat, che si riferisce a dati del 2012, per ogni 100 litri immessi negli acquedotti italiani, 37,4 non raggiungono i nostri rubinetti, perdendosi nel tragitto. Dal rapporto emerge una situazione di molto
Quando si parla di efficienza, di certo non si pensa alla rete idrica italiana. Secondo l’ultimo Censimento delle acque per uso civile dell’Istat, che si riferisce a dati del 2012, per ogni 100 litri immessi negli acquedotti italiani, 37,4 non raggiungono i nostri rubinetti, perdendosi nel tragitto.
Dal rapporto emerge una situazione di molto peggiorata rispetto alla rilevazione precedente, risalente al 2008: le perdite sarebbero infatti aumentate del 5,3 per cento, passando appunto dal 32,1 per cento al 37,4 per cento.
(Foto: Ingimage)
Nel 2012, l’acqua prelevata per uso potabile e’ stata di 9,5 miliardi di metri cubi, mentre quella erogata ammonta a 5,2 miliardi di metri cubi, pari a 241 litri giornalieri per abitante (12 in meno rispetto a quattro anni fa).
Sempre secondo la rilevazione, la dispersione di rete e’ stata di 8,6 milioni di metri cubi al giorno, aggiungendo quotidianamente 144 litri in più per abitante che però non raggiungono le nostre case. Cifre che, di fatto, vanificano ogni possibile consiglio sulle buone pratiche di risparmio idrico domestico.
Le performance peggiori si registrano nelle isole (con gli acquedotti che disperdono il 48,3 per cento dell’acqua) e nel centro-sud.
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Il censimento si è anche occupato dei depuratori: gli impianti totali presenti in Italia sono 18.876, di cui 18.162 in funzione, 545 non in esercizio e 79 in fase di realizzazione o ristrutturazione (di cui 32 al sud). Il maggior numero di essi si trova al nord-ovest (35,2 per cento); si classificano invece ultime le regioni Friuli-Venezia Giulia e sicilia.
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