Antartide, un blocco di ghiaccio gigantesco rischia di collassare

Un enorme blocco di ghiaccio di 5mila chilometri quadrati, grande quasi quanto la Liguria, sta per staccarsi dalla penisola antartica. Quando avverrà, la piattaforma di ghiaccio Larsen C – una massa glaciale che si è creata con il deflusso dei ghiacciai e degli strati di ghiaccio dalla terraferma all’oceano – perderà più del 10 per cento

Un enorme blocco di ghiaccio di 5mila chilometri quadrati, grande quasi quanto la Liguria, sta per staccarsi dalla penisola antartica. Quando avverrà, la piattaforma di ghiaccio Larsen C – una massa glaciale che si è creata con il deflusso dei ghiacciai e degli strati di ghiaccio dalla terraferma all’oceano – perderà più del 10 per cento della sua estensione, cambiando le cartine geografiche della Terra, come le conosciamo ora.

Gli scienziati del progetto Midas, un progetto britannico di ricerca in Antartide con l’obiettivo di monitorare gli effetti dei cambiamenti climatici nell’area, ha rivelato che la frattura già presente nella piattaforma si è ingrandita improvvisamente nella seconda metà di dicembre. Oggi, solo 20 chilometri di ghiaccio permettono all’iceberg di rimanere ancora attaccato alla piattaforma e di non galleggiare liberamente nell’oceano antartico. Tuttavia, anche se la causa potrebbe essere legata al riscaldamento globale, gli scienziati affermano che per ora non ci sono le prove.

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L’operazione della Nasa IceBridge studia come il ghiaccio polare si è evoluto negli ultimi 8 anni, grazie a voli di ricerca che sorvolano per 12 ore l’Antartide occidentale all’inizio della stagione calda © Mario Tama/Getty Images

Stiamo andando verso la disintegrazione della piattaforma Larsen C?

I ricercatori hanno avvertito che la perdita di una simile quantità di ghiaccio potrebbe rendere più instabile la conformazione della piattaforma Larsen C. Alcune ricerche ed esperienze precedenti mostrano che, dopo il distacco, la piattaforma Larsen C potrebbe andare incontro allo stesso tragico destino delle piattaforme Larsen A, collassata nel 1995, e, ancora più importante, Larsen B che si è disintegrata nel 2002 dopo un episodio di frattura simile.

“Il distacco di questo enorme iceberg potrebbe essere il primo passo del collasso della piattaforma Larsen C che porterebbe un’area enorme di ghiaccio a disintegrarsi in numerosi iceberg e frammenti più piccoli”, ha affermato il glaciologo David Vaughan, direttore del British antarctic survey (Bas).

Anche se gli scienziati non sanno quando e a che velocità si disintegrerà la piattaforma, avvertono che la frattura renderà sicuramente la piattaforma meno stabile. “Nei prossimi mesi, o anni, ci dovremo aspettare più eventi di distacco, o addirittura collasso. È una cosa davvero difficile da prevedere e i nostri modelli mostrano che la piattaforma sarà meno stabile, ma non che collasserà immediatamente”, ha detto alla Bbc Adrian Luckman, professore a capo del progetto Midas.

Innalzamento del livello dei mari, un futuro incerto

Essendo parte della banchisa, la rottura dell’iceberg non causerebbe direttamente l’innalzamento del livello dei mari. Tuttavia, gli scienziati temono che una riduzione di questo calibro della banchisa potrebbe accelerare lo spostamento di ghiaccio dalla terraferma verso l’oceano. Se tutto il ghiaccio sostenuto dalla piattaforma Larsen C dovesse finire nell’oceano, infatti, il livello dei mari si alzerebbe di 10 centimetri.

Per fortuna, gli scienziati confermano che la possibilità che questo si verifichi in futuro è remota, per ora. Secondo uno studio condotto da Nature climate change, la piattaforma Larsen C trattiene il ghiaccio solo in modo passivo, quindi la rottura non influenzerebbe il deflusso del ghiaccio dalla terraferma all’oceano.

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