L’amministrazione Usa ha sospeso le domande per l’immigrazione delle persone provenienti da 19 paesi. Nel frattempo vanno avanti le retate nelle città.
Emmanuel Macron ha preso la parola di fronte ai parlamentari americani, toccando la questione del clima: “La realtà è che stiamo distruggendo la Terra”.
Il presidente della Francia Emmanuel Macron ha parlato, mercoledì 25 aprile, di fronte al Congresso degli Stati Uniti. Accolto con calore dai parlamentari americani, all’indomani dei colloqui con il presidente Donald Trump, il leader transalpino non ha evitato gli argomenti che dividono le amministrazioni dei due paesi. A cominciare dalla questione della lotta ai cambiamenti climatici.
“There is no planet B” – French President @EmmanuelMacron tells US Congress to find a smooth transition to low carbon economy https://t.co/f5OamqvTj4 pic.twitter.com/4g9DgwL2Jz
— BBC News (World) (@BBCWorld) 25 aprile 2018
Come noto, infatti, Donald Trump ha annunciato da tempo la decisione di volersi ritirare dall’Accordo di Parigi, strenuamente difeso, invece, da Macron. Sin da quando, proprio in risposta alla decisione americana di ritrattare gli impegni assunti nel corso della Cop 21 nel 2015, coniò lo slogan “Make our planet great again”, parafrasando il “Make America great again” utilizzato da Trump nel corso della sua campagna elettorale.
Di fronte a deputati e senatori, riuniti per l’occasione in seduta comune, il presidente transalpino ha spiegato: “Sono sicuro che un giorno gli Stati Uniti torneranno a sostenere l’Accordo di Parigi”. Una frase che ha suscitato entusiasmo tra i parlamentari democratici ma che è stata accolta con freddezza da quelli repubblicani. “Io credo – ha proseguito – nella necessità di garantire un avvenire ai nostri figli. Dobbiamo assicurare loro un Pianeta che sia ancora abitabile tra 25 anni”. Nel suo discorso al Congresso, il leader centrista ha quindi sottolineato la necessità di “guardare le cose per quelle che sono: noi stiamo uccidendo la Terra, e non abbiamo un “Pianeta B”.
Macron ha poi affermato che la Francia continuerà a lavorare su testi internazionali come il Patto globale sull’ambiente, idea lanciata dello scorso mese di settembre proprio dall’Eliseo, nel contesto delle Nazioni Unite. Difficile immaginare che Trump possa sostenere l’iniziativa, ma per lo meno il presidente francese ha fatto sapere che “su una cosa siamo d’accordo: che i nostri ricercatori possano continuare a lavorare sul tema”.
Terminato il discorso al Congresso, Macron ha scelto di rendere omaggio al memoriale di Martin Luther King a Washington. E ha deciso di farsi accompagnare dal senatore nero John Lewis, che si batte da anni per i diritti civili negli Stati Uniti e che è un avversario tra i più agguerriti di Trump.
https://www.youtube.com/watch?v=mxgBgEGJMi4″
“È questa America che si è battuta affinché gli africani e gli americani potessero godere dei loro diritti. È questa America ha cha potuto garantire un attaccamento all’uguaglianza e al riconoscimento delle minoranze”, ha affermato Macron. “Il presidente francese ha dimostrato di condividere alcune nostre speranze e alcuni nostri sogni. Gli stessi che furono di Martin Luther King”, ha commentato Lewis.
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