Qual è il significato di troika, nata per promuovere l’austerity in Europa

Non è un organo istituzionale, ma ha il potere di sbloccare i piani di aiuto per i paesi in crisi, come la Grecia. Un po’ di ordine sul significato e sul funzionamento della troika.

È ormai da qualche anno che, nel dibattito politico e giornalistico, si sente parlare a più riprese di troika. Per la precisione dal 2011, quando la crisi greca hai vissuto i suoi momenti più drammatici e si andava affannosamente alla ricerca di una via d’uscita. Ma cos’è la troika e perché ha avuto così tanto potere sul governo e sul popolo della Grecia?

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La troika è un ente di controllo informale

La prima cosa da chiarire sulla troika è che non si tratta di un’organizzazione internazionale propriamente detta. In altri termini, non ha delle regole formalizzate, dei meccanismi precisi di nomina dei membri, un presidente eletto. Non esistono leggi europee che sanciscono a chiare lettere quali procedure o decisioni spettino formalmente alla troika.

La troika è un ente di controllo informale costituito da tre enti: Banca centrale europea (Bce), Commissione europea (Ce) e Fondo monetario internazionale (Fmi).

Christine Lagarde
Christine Lagarde, a capo del Fondo Monetario Internazionale. Foto © Emma McIntyre/Getty Images for Glamour

L’alleanza è nata nel pieno della crisi economica che ha scombussolato il Vecchio continente, con l’obiettivo di occuparsi dei piani di aiuti per i paesi dell’Eurozona. Il caso più macroscopico è quello della Grecia: per evitarne il default, le sono stati erogati in tutto 326 miliardi di euro, suddivisi in tre diverse operazioni di salvataggio. La troika è in sostanza quell’organismo che dà il via libera a questi piani e, soprattutto, ne determina le condizioni.

La troika impone le politiche di austerity

Ed è proprio sul versante delle condizioni che si sono scatenati gli scontri più pesanti perché, finora, gli aiuti internazionali sono stati erogati solo dal momento in cui lo Stato coinvolto si è vincolato a risanare i suoi conti, facendo fronte agli impegni presi di fronte alla comunità internazionale. La via promossa (e imposta) dalla troika è quella dell’austerity. Il suo significato è stato ampiamente raccontato durante la crisi greca: tagli alla spesa pubblica per la sanità, l’istruzione e i servizi; riforme strutturali; privatizzazioni di interi settori; riforme delle pensioni; licenziamenti e tagli agli stipendi nel settore pubblico.

Al di là delle specifiche misure volute dalla troika, inoltre, c’è un’altra questione da considerare. Un organismo internazionale e informale, di fatto, è entrato nel merito delle scelte politiche interne dei singoli stati; inevitabile quindi riflettere sulla questione della sovranità nazionale.

Grecia crisi manifestazione
Una manifestazione popolare pochi giorni prima del referendum con cui la popolazione greca è stata chiamata ad approvare o respingere il piano proposto dai creditori internazionali © Milos Bicanski/Getty Images

Chi fa parte della troika

Dopo aver spiegato cos’è la troika e quale ruolo ha avuto nella crisi economica che ha sconvolto l’Europa, è bene chiarire in modo più approfondito chi sono i suoi membri.

Banca centrale europea (Bce)

La Banca centrale europea (Bce) è la banca centrale dei 19 stati membri dell’Unione che hanno adottato l’euro (sono esclusi, quindi, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Svezia e Ungheria, oltre ovviamente al Regno Unito, che anche prima della Brexit non aveva mai aderito alla moneta unica). Il suo obiettivo principale è quello di mantenere la stabilità dei prezzi nell’area, preservando il potere d’acquisto della moneta unica. È bene sottolineare, quindi, che la Banca centrale europea non emette moneta.

Il presidente della Bce è Mario Draghi e il vicepresidente è il portoghese Vítor Constâncio. Il principale organo decisionale è il Consiglio direttivo, costituito dai sei membri del Comitato esecutivo e dai governatori delle banche centrali dei paesi dell’area euro.

Mario Draghi
Mario Draghi, governatore della Banca centrale europea © Aron Urb (EU2017EE) / Wikimedia Commons

Commissione europea (Ce)

La Commissione europea è il braccio esecutivo politicamente indipendente dell’Unione. Di fatto, è l’unico organo autorizzato a proporre leggi al Parlamento europeo (eletto dai cittadini degli stati membri) e al Consiglio dell’Unione europea (in cui si riuniscono i ministri dei paesi membri dell’Unione, ciascuno per la sua area di appartenenza). Inoltre, proprio in virtù del suo potere esecutivo, è l’organo che attua le decisioni prese da queste due camere. La Commissione ha un ruolo decisivo in materia economica perché contribuisce a definire le priorità di spesa dell’Unione, prepara i bilanci annuali (che poi Parlamento e Consiglio dovranno approvare) e monitora il modo in cui vengono usati i fondi, sotto la sorveglianza della Corte dei Conti.

Commissione europea
Commissione europea © Andrew Gustar / Flickr

La Commissione europea è formata da 28 commissari, ciascuno dei quali ha una delega specifica, che viene loro assegnata da un presidente; il meccanismo ricorda quello del nostro governo, capeggiato da un premier e formato da una serie di ministri. Nella troika hanno avuto un ruolo primario il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, e Olli Rehn, che all’epoca della crisi greca era commissario per gli Affari economici e monetari; oggi siede nel consiglio di amministrazione della banca centrale finlandese.

Juncker commissione europea
Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ©Sean Gallup/Getty Images

Fondo monetario internazionale (Fmi)

Istituito nel 1945 all’indomani della conferenza di Bretton Woods, il Fondo monetario internazionale è composto dai governi nazionali di 189 paesi. Il suo compito principale è quello di concedere prestiti agli stati membri o ristrutturare il debito estero dei paesi in via di sviluppo. Il capitale del Fmi è messo a disposizione dai suoi membri, che pagano una quota commisurata al loro peso nell’economia globale. Sulla base delle quote si stabilisce anche il potere di voto.

Gli organi di governo sono due: il Consiglio dei governatori, che si riunisce a composizione plenaria una volta l’anno, e il Consiglio esecutivo formato da 24 membri, ciascuno dei quali rappresenta uno stato o un gruppo di stati. Il direttore operativo è Christine Lagarde.

 

Foto in apertura © Christopher Furlong/Getty Images

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