Cooperazione internazionale

Ungheria, in vigore la legge che impone la detenzione per i migranti

In Ungheria tutti i migranti saranno detenuti in campi chiusi e inaccessibili ai giornalisti, finché non sarà fornita una risposta alle loro richieste d’asilo.

Non è bastata l’ondata di critiche piovute dalle associazioni che in tutto il mondo si battono per la difesa dei diritti dell’uomo. La legge voluta in Ungheria dal governo, che introduce una detenzione sistematica dei migranti è entrata in vigore il 28 marzo. Secondo la nuova normativa, tutti i richiedenti asilo presenti nel paese europeo dovranno essere rinchiusi in due campi situati alla frontiera con la Serbia (a Roszje e a Tompa).

“Impediamo ai migranti di spostarsi liberamente in Ungheria e nell’Ue”

Il governo del conservatore Viktor Orban ha fatto sapere che in questo modo si potrà “impedire ai migranti il cui status non è ancora stato chiaramente definito di spostarsi liberamente sul territorio nazionale e all’interno dell’Unione europea, al fine di limitare i rischi legati alla sicurezza”. I richiedenti asilo saranno quindi, di fatto, reclusi all’interno di una strutture che ospitano alcune centinaia di container, finché non sarà fornita una risposta alla loro domanda.
In visita in Ungheria proprio mentre la normativa entrava in vigore, il commissario europeo alle Migrazioni, Dimitris Avramopoulos, ha lanciato un appello affinché vengano rispettati “i principi comunitari” in materia di diritti dei richiedenti asilo. Budapest ha assicurato che i campi sono dotati di tutti i confort e che ai migranti saranno forniti tre pasti al giorno. Intanto, però, alla stampa sarà vietato l’ingresso, per cui verificare le condizioni reali di detenzione sarà particolarmente difficile.

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