
Le forze armate pesano globabilmente per il 5,5 per cento delle emissioni, e il riarmo Nato può provocare un disastro anche dal punto di vista ambientale.
Il fondo ha chiesto alle aziende in cui investe di impegnarsi per combattere l’inquinamento da plastica nei mari: “In gioco i loro stessi business”.
Il fondo sovrano della Norvegia si dimostra ancora una volta uno dei più etici del mondo. Dopo aver deciso, nel 2017, di azzerare tutti gli investimenti nei settori del petrolio e del gas, l’organismo gestito dalla banca centrale della nazione scandinava ha annunciato la volontà di impegnarsi per combattere l’inquinamento derivante da plastica che colpisce gli oceani.
Lo Statens pensjonsfond Utland ha deciso così di proseguire la propria politica di esclusione dal portafoglio d’investimenti delle aziende considerate non in grado di rispondere a determinati standard etici. Il Comitato etico – composto da esperti di diritti umani, di politiche ambientali, di diritto internazionale e di economia – ha infatti già chiuso la porta al produttore di mine anti-uomo Singapore Technologies Engineering e quelli di bombe a grappolo (cluster bombs) come Textron e General Dynamic.
Scopri l’iniziativa LifeGate PlasticLess, un mare di idee contro un oceano di plastica
Stessa sorte per chi partecipa alla fabbricazione di sistemi legati agli armamenti nucleari: è il caso, ad esempio, di Lockheed Martin, Honeywell International, Airbus e Boeing. Ma sono stati esclusi anche colossi del tabacco come British American Tobacco, Philip Morris e Alliance One International. O ancora Daewoo International, Vedanta, Norilsk Nickel e Rio Tinto per il devastante impatto ambientale delle loro attività.
Norway’s $1 trillion oil fund says companies should report more on how they plan to reduce plastic waste and protect oceans (in Norwegian): https://t.co/CJgZcn6cwZ
— Kjetil M. Hovland (@malkyl) 5 settembre 2018
Ora più grande fondo sovrano del mondo – che vale ormai più di un miliardo di dollari – ha dimostrato di comprendere appieno a che punto la plastica rappresenta un problema per la salute degli oceani. “Si tratta di elementi vitali per la biosfera e fondamentali per l’economia mondiale. Ci aspettiamo perciò che le imprese si impegnino al fine di garantire un approccio sostenibile”, ha affermato Yngve Slyngstad, direttore del fondo. In particolare, la richiesta è rivolta ai produttori di plastica, affinché avviino una transizione verso l’economia circolare. Ma anche ai pescatori, che dovrebbero adottare pratiche sostenibili, soprattutto in materia di riproduzione della fauna marina.
Norway is committed to keep our oceans free of plastics! We are launching a global fund, and will give 280 mill NOK in 2018 to combat marine pollution! #WorldEnvironmentDay Norwegian embassy in Islamabad (pictured) says #Beatmarinelitter pic.twitter.com/zEcVFDMu1r — Tore Nedrebø (@NedreboTore) 5 giugno 2018
Il fondo sovrano della Norvegia investe oggi in circa novemila imprese, presenti in più di 70 nazioni. “Il modello di business di molte di queste società – hanno sottolineato i dirigenti dell’istituto finanziario – dipende dalla salute degli oceani: se questa continuasse a degradarsi, le aziende ne pagherebbero le conseguenze. E gli investitori, di conseguenza, verrebbero penalizzati sul lungo periodo”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Le forze armate pesano globabilmente per il 5,5 per cento delle emissioni, e il riarmo Nato può provocare un disastro anche dal punto di vista ambientale.
La campagna per il riconoscimento del reato di ecocidio arriva in Sardegna, dove è stata proposta una legge regionale.
Passi avanti per il Trattato sull’alto mare, stallo sulle estrazioni minerarie, tentativi di riprendere i negoziati sulla plastica: il bilancio della Conferenza Onu sugli oceani (Unoc3) che si è tenuta a Nizza dal 9 al 13 giugno.
Cosa è successo e cosa possiamo imparare dal crollo del ghiacciaio del Birch.
Le bozze del ddl allo studio del governo prefigurano maglie molto più larghe per le attività venatorie: 44 associazioni chiedono spiegazioni ai ministri.
Il 2 giugno si celebra la Giornata mondiale delle torbiere. Un’occasione per parlare di questi ecosistemi poco conosciuti e silenziosi, ma fondamentali per il clima, l’acqua, la biodiversità e la memoria del nostro Pianeta.
La stagione estiva è ancora lontana, ma dal Regno Unito alla Russia, dai Paesi Bassi alla Turchia, in buona parte d’Europa impera già la siccità.
In occasione della Giornata mondiale delle api il Wwf pubblica un rapporto che lancia l’allarme sulla situazione degli insetti impollinatori nel mondo.
Per la prima volta dall’inizio delle rilevazioni nel 2019, lo scorso anno la deforestazione è stata stabile o in calo in tutti e sei i biomi del Brasile.