Nel suo ultimo libro, edito in Italia da Einaudi, il giornalista francese fornisce il suo parere sul perché il nucleare non è un buon investimento per il clima.
A Londra un impianto fotovoltaico galleggiante fornirà acqua pulita ai cittadini
L’energia elettrica rinnovabile prodotta dalle celle servirà per alimentare l’impianto di depurazione dell’acqua che serve milioni di cittadini di Londra.
È già considerato l’impianto solare galleggiante più grande d’Europa. 6,3 megawatt di potenza installati, ovvero 23 mila pannelli solari, che a regime produrranno circa 5,8 milioni di chilowattora l’anno. Il progetto realizzato a pelo d’acqua all’interno del bacino idrico Queen Elizabeth II, più di 19 mila metri cubi d’acqua che servono quasi 10 milioni di abitanti a Londra e nel Sud est dell’Inghilterra, costruito all’inizio degli anni ’60 nei dintorni di Walton-on-Thames.
Qui l’utility Thames River gestisce l’impianto di depurazione dell’acqua che da marzo, mese nel quale dovrebbe entrare a regime l’impianto solare, sarà alimentato da energia rinnovabile. “Oltre ad aver fissato l’obiettivo di generare il 33 per cento dell’energia da fonti rinnovabili entro il 2020, Thames Water sta cercando di diventare più efficiente per ridurre la propria dipendenza dalla rete”, fa sapere il gruppo in una nota. Oggi, sempre secondo i dati forniti dall’azienda “il 12,5 per cento del fabbisogno di energia elettrica proviene da fonti rinnovabili nel 2014-2015, con un aumento del 4 per cento rispetto all’anno precedente. Nel 2015, la Thames Water si è impegnata a sostenere gli obiettivi dell’accordo di Parigi per limitare l’aumento della temperatura globale a meno di 2 gradi e questo progetto contribuirà al raggiungimento di questo obiettivo”.
Il Giappone sembra aver fatto scuola. Dopo la messa in opera del grande impianto di Kyocera nella prefettura di Chiba, anche in questo caso uno specchio d’acqua si presenta come una perfetta superficie dove poter installare un impianto fotovoltaico di queste dimensioni: l’invaso è un’opera artificiale e non ospita fauna acquatica, se non qualche uccello di passaggio o che comunque vive ai margini. Inoltre, come scrive il Guardian “i pannelli galleggianti copriranno solo il 6 per cento della superficie, il che non avrà impatti sull’ecosistema”.
“Siamo felici di aver iniziato un altro progetto così ambizioso per Lightsource, con il nostro primo impianto solare galleggiante”, ha dichiarato Nick Boyle, amministratore delegato di Lightsource, uno dei più grandi operatori del Regno Unito. “Negli ultimi cinque anni abbiamo realizzato impianti a terra e sui tetti di ogni forma e dimensione, ma questo progetto aveva alcune ovvie differenze e sfide che il nostro team ha dovuto affrontare”.
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