
Il 15 dicembre una petroliera russa si è spezzata a metà e un’altra è rimasta incagliata, riversando combustibile nello stretto di Kerch.
Incidente nel mare del Nord tra una petroliera e una nave cargo: fiamme e fumo a bordo, si teme lo sversamento di combustibile in mare.
Nella mattinata del 10 marzo una petroliera e una nave cargo sono entrate in collisione nel mare del Nord, al largo della contea East Riding of Yorkshire, nel Regno Unito. Lo riferisce la Bbc che, dopo aver ricevuto varie segnalazioni, ha inviato un team di giornalisti sul posto. Le operazioni di soccorso sono in pieno svolgimento.
Dai sistemi di tracking online risulta che la petroliera sia la Stena Immaculate, battente bandiera statunitense, in viaggio dal porto greco di Agioi Theodoroi e ancorata al largo di Hull. È una delle dieci petroliere incaricate di rifornire di carburante le forze armate in occasione di conflitti o emergenze nazionali, ma non ci sono indicazioni del fatto che fosse impegnata in una missione del genere al momento della collisione. La nave cargo, chiamata Solong e battente bandiera portoghese, era partita dal porto scozzese di Grangemouth e diretta verso Rotterdam, in Olanda.
La dinamica dell’incidente non è ancora chiara: secondo Sky News Uk, potrebbe essere dovuta al pilota automatico. Nonostante la distanza dalla costa e la scarsa visibilità, dal porto si vedevano fumo e fiamme: non è ancora chiaro se siano andate a fuoco entrambe le navi o solo la petroliera. 32 membri dell’equipaggio sono stati portati in salvo: il responsabile del porto di Grimby East ha detto a Sky News Uk che sono tutti vivi.
È ancora presto per poter valutare le conseguenze ambientali. Stando alle prime ricostruzioni, la petroliera avrebbe avuto a bordo circa 130mila barili di combustibile per l’aviazione. Se così fosse, sarebbe un combustibile leggero che tende a evaporare, invece di formare macchie sull’acqua come il greggio. Ad ogni modo, questo non escluderebbe i rischi anche il jet fuel, infatti, è altamente infiammabile (come dimostrano le esplosioni a bordo) e tossico per la fauna marina e per l’uomo se inalato.
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