
L’unico paese dell’Asia centrale con una volontà democratica sembra essere il Kirghizistan. Ma ora sta compiendo passi falsi sulla libertà di stampa, ossigeno per la democrazia.
Dopo due settimane di proteste, non è ancora stata pubblicata la controversa sentenza della Corte costituzionale che di fatto vieta l’aborto in Polonia.
A seguito delle proteste oceaniche che nelle ultime settimane hanno invaso le strade e le piazza della Polonia, il governo si prende del tempo per decidere se confermare le ulteriori restrizioni alla già severa legislazione sull’aborto. Con una sentenza del 22 ottobre, infatti, la Corte costituzionale aveva dichiarato illegittima l’interruzione di gravidanza anche in caso di gravi malattie o malformazioni del feto, rendendo praticamente impossibile ricorrere alla pratica.
Finché non verrà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale, spiega però il quotidiano Guardian, la sentenza non avrà alcun potere legale. Questo passaggio formale era previsto per lunedì 2 novembre, ma la data è passata e sembra che l’esecutivo stia riflettendo in merito. “C’è una discussione in corso, e potrebbe essere opportuno prendersi un po’ di tempo per il dialogo e per la ricerca di un nuovo orientamento in questa situazione, che è complessa e suscita forti emozioni”, ha dichiarato Michał Dworczyk, a capo dell’ufficio del primo ministro Mateusz Morawiecki.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’unico paese dell’Asia centrale con una volontà democratica sembra essere il Kirghizistan. Ma ora sta compiendo passi falsi sulla libertà di stampa, ossigeno per la democrazia.
Da una settimana grandi proteste stanno riempiendo le strade di numerose città polacche, dopo che la Corte costituzionale ha reso praticamente impossibile alle donne ricorrere all’aborto. Con una sentenza del 22 ottobre la Polonia ha infatti escluso la possibilità di abortire anche in caso di malformazioni del feto, rendendolo solamente legale in caso di incesto,
Per le donne polacche, d’ora in poi sarà pressoché impossibile ricorrere all’aborto. È il risultato di una sentenza della Corte costituzionale.
L’ultimo attacco, nel sud della Striscia di Gaza, ha causato oltre 50 morti e centinaia di feriti. Israele continua a usare la fame come arma contro i palestinesi.
Benché non si tratti di caldo record, il servizio meteorologico americano ha deciso di diramare un’allerta in Alaska: “Una presa di coscienza”.
Centinaia di aerei militari israeliani hanno bombardato siti militari e nucleari dell’Iran. Netanyahu ha detto che l’operazione sarà lunga e ora si attende la risposta dell’Iran.
Una serie di operazioni anti-immigrazione hanno causato proteste a Los Angeles. Donald Trump ha risposto con l’invio dell’esercito, alzando la tensione.
A bordo della Madleen, gestita dalla Freedom Flotilla Coalition, c’erano pacchi di aiuti umanitari e l’attivista Greta Thunberg. L’equipaggio è in stato di fermo in Israele.
La misura è stata annunciata il 4 giugno dal presidente Trump. Per l’Onu è un provvedimento discriminatorio e che suscita preoccupazioni.