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Sovrappeso e obesità sono problemi sempre più diffusi. Ma oggi sappiamo come prevenirli, a partire dallo stile di vita e con poche semplici buone abitudini.
Un tempo si diceva, se sei sovrappeso (in realtà si diceva “grasso”) vuol dire che ti manca la forza di volontà per controllarti. Oggi sappiamo che l’obesità è una malattia che coinvolge molti fattori, tra cui la componente genetica e l’atteggiamento psicologico. Cambiare le cose si può. Obecity, progetto di sensibilizzazione sul tema dell’obesità che promuove la prevenzione e l’adozione di corretti stili di vita, ci spiega quali sono le regole base per mantenersi in salute a tutte le età.
I cambiamenti alimentari non sono mai facili. Per questo è buona cosa, quando si è genitori, impostare fin dall’inizio una dieta bilanciata per i bambini. Da adulti, si tratta di intervenire in abitudini spesso radicate, o di rinunciare a gusti che ci hanno accompagnato magari per tutta la vita. Eppure è dalla dieta di tutti i giorni che bisogna cominciare. Per esempio, perché i dietologi insistono tanto su una prima colazione abbondante? Perché la colazione è il pasto che “dà il la” a tutta la giornata, permettendo di rinunciare a snack e spuntini e di arrivare a cena meno affamati possibile. Invece spesso è quello che succede: la sera si è stanchi e capita di scaricare tutto lo stress della giornata sul cibo. Di conseguenza, la digestione si appesantisce e le calorie accumulate a cena, anziché essere smaltite dal movimento, si depositano nel corpo.
Il ritmo dei pasti è solo uno dei fattori che condiziona il sovrappeso. Non meno importante è la quantità e la qualità di quello che mangiamo. I cibi più calorici sono quelli ricchi di grassi come gli snack e il fast food. Dovremmo invece imparare a consumare più verdura e frutta fresche che forniscono la fibra utile per disintossicare l’organismo e alimentare invece il microbiota intestinale, quel complesso di microrganismi che ci mantiene in salute (e che dà una mano a dimagrire). Fibra significa anche cereali integrali al posto di quelli raffinati. L’integrale (riso, pasta, farine) sazia di più e non fa alzare la glicemia, un processo che porta alla secrezione di insulina, ormone che permette l’ingresso del grasso nelle cellule. È vero che, per chi è abituato al “bianco” i prodotti integrali non sono molto appetibili. Ma è solo questione di abituare il palato. Lo stesso si può dire per lo zucchero e i dolci, che andrebbero completamente banditi o drasticamente limitati: oltre a far ingrassare provocano malattie come il diabete. Non ultimo, è importante bere. Non bibite zuccherate e gassate ma semplice acqua. L’acqua depura l’organismo e aiuta persino a tenere sotto controllo l’appetito: tante volte scambiamo la sete per fame.
Oltre a considerare le “entrate”, cioè il cibo che mangiamo, dovremmo anche pensare alle “uscite”, vale a dire l’attività fisica che permette di bruciare le calorie introdotte con i pasti. Qui ciascuno deve pianificare la propria attività fisica in base agli impegni della giornata. Ma non si scappa, muoversi è necessario per eliminare i chili di troppo o mantenere il peso conquistato. In particolare, chi fa movimento elimina la massa grassa, quella più antiestetica e pericolosa per la salute, per sostituirla con i muscoli che “bruciano” di più e tonificano. Molti ex obesi hanno ritrovato la forma e la forza semplicemente camminando o correndo, oppure con attività sportive più specifiche. Ma, anche qui, si può cominciare con piccoli passi: una passeggiata di venti minuti al giorno, fare le scale anziché prendere l’ascensore, portare a spasso il cane e così via.
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