
Secondo uno studio, le antocianine che donano ai vegetali i colori rosso, viola e blu si distinguono per il loro effetto protettivo contro i danni da microplastiche all’apparato riproduttivo.
In insalata, nelle zuppe, nei dolci: i fiori, in cucina, sono buoni e ricchi di virt
Primule: già dal nome si intuisce che
questo è il primo fiore a spuntare in primavera, ai margini
dei boschi, vicino ai corsi d’acqua, nei prati erbosi. In cucina
se ne utilizzano principalmente i fiori nelle insalate e nelle
minestre, con la carne, nelle frittate, ma anche le radici, il
rizoma (fusto sotterraneo) e le foglie sono commestibili. Con i
fiori di primula si preparano un’ottima marmellata, numerosi dolci
e si aromatizza l’aceto di vino, da usare come originale condimento
per le insalate di stagione. Oltre che saporita al gusto, la
primula è anche ricca di virtù benefiche: radice e
rizoma sono ricchissime di saponine triterpeniche che donano alla
pianta proprietà espettoranti e mucolitiche. La presenza di
“primaverina” e “primulaverina”, due sostanze derivate dall’acido
salicilico (che nella forma sintetica è il principio attivo
dell’aspirina) è responsabile delle preziose virtù
analgesiche, antinfiammatorie e antireumatiche della primula. I bei
fiorellini gialli contengono flavonoidi e carotene (provitamina A)
e svolgono attività antiossidante nell’organismo. Sono
inoltre consigliati, con le foglie, in caso di emicranie e cefalee,
in quanto esercitano un’azione antispasmodica e sedativa.
Classico, in alcune gastronomie regionali, è l’abbinamento
lattuga/primula, un’insalata che mangiata la sera procurerà
un sonno piacevole e rigenerante. In alcune zone d’Italia, la
primula sta divenendo sempre più rara, a causa della
raccolta indiscriminata: sarà opportuno attenersi alle
modalità di raccolta segnalate nelle zone interessate.
Margheritina: questo piccolo fiore, detto anche
“pratolina” è comune dal mare alla zona alpina, negli
incolti, nei prati, lungo le strade. Si raccoglie da marzo a giugno
e, volendo, si può anche far essiccare all’ombra e
conservare in vasi di vetro per alcuni mesi. In cucina la
margheritina, più precoce della margherita che fiorisce a
partire dal mese di maggio, si utilizza soprattutto nelle insalate,
ma non mancano ricette di accattivanti risotti o zuppe alle
“pratoline”. I fiori di margheritina, amarognoli al gusto,
stimolano la diuresi e la sudorazione, con azione disintossicante:
per potenziarne le proprietà depurative, l’ideale è
miscelarli ad altre piante spontanee dotate della medesima
virtù, come tarassaco, ortica e cicoria.
Viola del pensiero: cresce soprattutto nel
centro-nord Italia negli incolti ma anche nei campi coltivati
(senza diserbanti!) e lungo i fossi. I fiori della viola, profumati
e bellissimi, si raccolgono appena sbocciati, la mattina presto. Si
usano freschi o si essiccano al buio e si conservano al riparo
dalla luce. Nonostante l’aroma intenso, la viola è versatile
in cucina. Oltre che nelle insalate di stagione, i suoi fiori sono
strepitosi fritti in pastella, canditi, oppure come ingrediente per
i gelati. Le proprietà salutari della viola sono numerose:
è antiacneica, emolliente, depurativa, diuretica e
decongestionante. Stimola la sudorazione e regola l’intestino.
Buone anche le proprietà espettoranti e calmanti della
tosse.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Secondo uno studio, le antocianine che donano ai vegetali i colori rosso, viola e blu si distinguono per il loro effetto protettivo contro i danni da microplastiche all’apparato riproduttivo.
La Nascetta è l’unico vitigno bianco autoctono delle Langhe, ma era stato abbandonato nel dopoguerra perché coltivarlo non è facile. Ora c’è chi ci sta riprovando, con successo.
Uno studio ha evidenziato un’associazione tra un maggiore consumo di yogurt e tassi più bassi di cancro al colon prossimale.
L’aderenza alla dieta mediterranea è stata associata dai ricercatori a una salute cerebrale ottimale, con una migliore integrità della sostanza bianca, riduzione dell’infiammazione e dello stress ossidativo.
In Italia lo spreco di cibo è cresciuto, basterebbe però che ognuno di noi lo tagliasse di 50 grammi ogni anno per raggiungere l’obiettivo dell’Agenda 2030.
Dalla crema di ceci e bergamotto al burger di fagioli neri, ecco 5 idee per portare in tavola i legumi, buoni per noi e per il Pianeta.
Nonostante le varie forme di greenwashing, il mercato del bio in Italia resiste e cresce. I dati del Rapporto Bio Bank 2024.
Il giudice ha dato ragione a Greenpeace: entro il 2030 i Paesi Bassi dovranno abbassare i livelli di azoto in metà delle aree interessate dall’inquinamento.
Più frutta e verdura, meno salumi e dolci. E poi più tempo lento in cucina. Le tendenze sui consumi alimentari per il 2025 secondo il Rapporto Coop.