
L’unico paese dell’Asia centrale con una volontà democratica sembra essere il Kirghizistan. Ma ora sta compiendo passi falsi sulla libertà di stampa, ossigeno per la democrazia.
Il sindaco di una cittadina della Bretagna ha deciso di ribellarsi alle politiche europee sui profughi, condannate duramente anche dalle Ong.
Vern-sur-Seiche è un comune francese di ottomila abitanti. Situato a pochi chilometri da Rennes, in Bretagna, è finito sulle prime pagine di tutti i giornali transalpini per aver deciso di ribellarsi, ufficialmente, alla decisione dell’Unione europea di rinviare in Turchia la maggior parte dei profughi in arrivo sulle isole della Grecia.
I consiglieri comunali si sono infatti incontrati sabato mattina per una riunione straordinaria: “Non possiamo restare indifferenti di fronte alla politica comunitaria in materia di gestione dei migranti. Da qui, vogliamo lanciare le basi di un movimento che chieda un’Europa più umana e solidale”, ha dichiarato il sindaco, il socialista Didier Moyon. Al termine del consiglio municipale, assieme ai rappresentanti di diversi partiti, il primo cittadino si è recato all’esterno della sede del comune, e ha ammainato la bandiera blu dell’Unione europea.
#Athens: Today in #Acropolis, a message is sent to #Europe and #EuCO : Open the borders and Stop the War! pic.twitter.com/uwQtPLGELI
— th anonymous (@ori_no_co) 18 marzo 2016
Nel testo votato dall’amministrazione locale (con venticinque sì e solo quattro no), sono state citate le parole dello scrittore Stéphane Hessel, autore del celebre pamphlet “Indignatevi”: “Signori dirigenti, permetteteci di ricordarvi la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo”.
Allo stesso modo, Boris Cheshirkov, dell’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr), ha ricordato che “i profughi hanno bisogno di protezione, non di essere rifiutati”. Amnesty International ha parlato di “colpo storico ai diritti umani”, mentre Oxfam ha accusato i dirigenti europei e turchi di “rendere queste persone una merce di scambio politico”, condannando in particolare le contropartite ottenute da Ankara. Ancora, il presidente di Medici senza frontiere, Loris Filippi ha tagliato corto: “È l’accordo della vergogna, che riduce le persone a semplici numeri, negando loro un trattamento umano e il diritto a cercare protezione in Europa”.
Ciò nonostante, l’Ue si prepara ad attuare il piano. L’agenzia europea per le frontiere (Frontex) metterà a disposizione otto navi, capaci di imbarcare fino a 400 migranti ciascuna. Saranno mobilitati inoltre circa quattromila agenti, assieme a 400 esperti d’asilo politico e altrettanti traduttori, secondo quanto spiegato dal primo ministro greco Alexis Tsipras. Che ha in ogni caso sottolineato la volontà di affiancare alle politiche comunitarie un aumento del numero di persone accolte sul proprio territorio : “La Grecia ospiterà ventimila persone sulle proprie isole, rispetto alle attuali seimila”.
Nel frattempo, gli sbarchi sull’isola di Lesbo proseguono. Solamente tra venerdì e sabato sono arrivate 1.500 persone. Secondo l’agenzia di stampa turca Anatolia, un neonato di quattro mesi è annegato all’alba nel corso del naufragio di un’imbarcazione.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’unico paese dell’Asia centrale con una volontà democratica sembra essere il Kirghizistan. Ma ora sta compiendo passi falsi sulla libertà di stampa, ossigeno per la democrazia.
L’ultimo attacco, nel sud della Striscia di Gaza, ha causato oltre 50 morti e centinaia di feriti. Israele continua a usare la fame come arma contro i palestinesi.
Benché non si tratti di caldo record, il servizio meteorologico americano ha deciso di diramare un’allerta in Alaska: “Una presa di coscienza”.
Centinaia di aerei militari israeliani hanno bombardato siti militari e nucleari dell’Iran. Netanyahu ha detto che l’operazione sarà lunga e ora si attende la risposta dell’Iran.
Una serie di operazioni anti-immigrazione hanno causato proteste a Los Angeles. Donald Trump ha risposto con l’invio dell’esercito, alzando la tensione.
A bordo della Madleen, gestita dalla Freedom Flotilla Coalition, c’erano pacchi di aiuti umanitari e l’attivista Greta Thunberg. L’equipaggio è in stato di fermo in Israele.
La misura è stata annunciata il 4 giugno dal presidente Trump. Per l’Onu è un provvedimento discriminatorio e che suscita preoccupazioni.
La Sierra Leone è uno degli stati africani più esposti al rischio di carestie e calamità naturali. Anche a causa della deforestazione, fenomeno che l’Occidente sembra voler ignorare.
Dall’Unione europea al Regno Unito, passando per il Canada, crescono le misure diplomatiche contro Israele. Che però va avanti con il genocidio a Gaza.