![Sport e clima: perché il 20% delle nazioni che partecipano alle Olimpiadi è a rischio](https://cdn.lifegate.it/Oyvxh9fqlvSdX8dMyIk4V5eMp4k=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2023/11/parco-nazionale.jpg, https://cdn.lifegate.it/Tp6Lc_rqMtk1d9zAKGf8HIxeegY=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2023/11/parco-nazionale.jpg 2x)
Come i cambiamenti climatici stanno trasformando lo sport, ma soprattutto il destino olimpico di molte atlete e atleti solo per la loro provenienza geografica.
Biologo cinese, 55 anni, Qu Dongyu ha battuto la candidata dell’Unione europea Catherine Geslain-Lanéelle. Dirigerà la Fao fino al 2023.
È il cinese Qu Dongyu il nuovo direttore generale della Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’agricoltura e l’alimentazione. Il dirigente è stato eletto domenica 23 giugno a Roma ed è il primo proveniente dalla nazione asiatica ad occupare il vertice dell’agenzia incaricata – tra le altre cose – di lottare contro la fame nel mondo.
Biologo e vice-ministro dell’Agricoltura in Cina, a 55 anni Qu Dongyu è stato eletto al primo scrutinio con 108 voti. Battendo così la candidata dell’Unione europea, la francese Catherine Geslain-Lanéelle, che si è fermata a 71 preferenze, accusata di essere favorevole agli Ogm e alle biotecnologie. Al terzo posto l’outsider georgiano, Davit Krivalidze, che ha ottenuto dodici voti.
“Si tratta di una data storica – ha commentato a caldo il nuovo direttore generale della Fao – e di un trampolino per l’agricoltura e per l’alimentazione. Lavorerò in modo imparziale e neutro”. Il dirigente cinese ha inoltre affermato di voler puntare “sulla concretezza” e di voler “riformare e trasformare l’agenzia delle Nazioni Unite”, al fine di renderla “più giovane e più dinamica”.
An exciting start to a new era for #Food and #Agriculture @FAO as Qu Dongyu Director General Elect makes his remarks highlighting the importance to work together to make #rural lives better. @FAO_DG pic.twitter.com/Kc8ji0qzJj
— Robynne Anderson (@Robynne_A) 28 giugno 2019
Il neo-eletto ha anche spiegato di voler coinvolgere di più il settore privato, sia nei processi decisionali che nel tentativo di raccogliere maggiori risorse finanziarie con l’obiettivo di sviluppare il settore agroalimentare, soprattutto nei paesi meno ricchi del mondo. In questo senso ha citato una possibile collaborazione con il colosso della logistica cinese AliBaba (equivalente asiatico di Amazon), così come con la fondazione di Bil Gates.
Qu Dongyu rimarrà in carica quattro anni, dal 1 agosto 2019 e fino al 31 luglio 2023. Prenderà il posto di José Graziano da Silva, brasiliano, che ha ricoperto il ruolo per due mandati consecutivi.
Il nuovo direttore generale della Fao è il vice ministro cinese dell’agricoltura. Qu Dongyou è stato eletto oggi a Roma pic.twitter.com/w8u0FGYo02 — Tg3 (@Tg3web) 23 giugno 2019
Occorrerà verificare se del dirigente sudamericano verrà seguita la strategia che punta ad incentivare colture e sistemi più ecologici e sostenibili. Anche e soprattutto per rendere il settore agricolo compatibile con la lotta ai cambiamenti climatici.
Leggi anche: Lo Stato della biodiversità secondo la Fao: “Così rischiamo di non avere più cibo”
Per la Cina, la cui popolazione sfiora gli 1,4 miliardi di persone, si tratta di un tema strategico. Ma, più in generale, Pechino punta ad incrementare il proprio ruolo nei consessi internazionali. È infatti già alla testa dell’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile (Oaci), dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale (Onudi), nonché di quella per le telecomunicazioni (Uit) e del dipartimento Onu degli Affari sociali ed economici.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Come i cambiamenti climatici stanno trasformando lo sport, ma soprattutto il destino olimpico di molte atlete e atleti solo per la loro provenienza geografica.
Ex bambini di strada guidano i turisti nella vita nascosta della capitale. Sono 11 milioni i bambini che in India vivono sui marciapiedi.
In Germania, in particolare, si guarda con grande preoccupazione alle elezioni legislative in Francia. Il rischio è di far crollare l’asse Parigi-Berlino.
Dal 17 al 23 giugno, Survival International mobilita l’opinione pubblica con una settimana dedicata ai diritti dei popoli incontattati.
I moti di Stonewall nel 1969 diedero inizio al moderno movimento Lgbtqia+. Saranno ricordati anche da una fermata della metro di New York.
Nonostante i progressi fatti, la parità di genere ancora non esiste, in nessun paese del mondo. Lo dimostrano i dati del World economic forum.
Conflitti, clima, violazione dei diritti umani: davanti alle crisi globali la cooperazione internazionale diventa una necessità. Eppure, nel 2023 il contributo italiano alla cooperazione allo sviluppo è diminuito del 17%.
Che Unione europea è quella che affronta le elezioni del 6-9 giugno 2024? Ne parliamo con Antonio Villafranca dell’Ispi.
Il 42 per cento degli anziani in Europa subisce esclusione sociale e solitudine, ma l’ageismo tocca anche i giovanissimi: l’appello delle associazioni.