
il governo ha sovrascritto il vecchio ddl cambiando (poco) le norme su detenute madri, rivolte in carcere, Sim per migranti, proteste contro grandi opere.
Pubblicata la classifica 2018 della qualità della vita delle città italiane realizzata da ItaliaOggi: sul podio Bolzano, Belluno e Trento. Milano stabile, scende Roma. Bene anche Matera.
Da una parte Bolzano, dall’altra Vibo Valentia. Da una parte il prosperoso Nord, dall’altra un Mezzogiorno che è ancora indietro, nonostante qualche segnale di ripresa qua e là. Ma soprattutto, da una parte i capoluoghi di provincia di media grandezza, come Trento, Belluno, Parma, ma anche Matera e dall’altra le grandi metropoli che arrancano, come Roma, Firenze, Napoli, Palermo, con l’unica eccezione (ma fino a un certo punto) di Milano. Il quadro dipinto dall’indagine di ItaliaOggi, realizzata insieme all’Università di Roma La Sapienza, è quello ancora di un’Italia spezzata in quanto a qualità della vita nelle città, anche se alcune divergenze iniziano ad assottigliarsi: un po’ per il diffondersi anche al nord della criminalità organizzata (uno dei parametri presi in considerazione per stilare la graduatoria), un po’ per qualche accenno di ripresa dei capoluoghi del centro-sud.
Qualità della vita: vince il Nord Est. Bolzano, Trento e Belluno al top https://t.co/onMBwfVbmF pic.twitter.com/YC0uZnIt4u
— ItaliaOggi (@ItaliaOggi) 18 novembre 2018
Bolzano, Trento e Belluno si confermano comunque sul podio della qualità della vita 2018, a testimonianza della solidità delle posizioni di vertice ormai raggiunta dalle città del nord-est, che dominano tutte le prime trenta posizioni. Un’altra indicazione interessante che emerge dall’analisi è che la città italiana ideale ha mediamente 100 mila abitanti: nelle prime 40 posizioni, infatti, solo Verona e Padova ne hanno poco più di 200 mila mentre Brescia, Parma, Modena, Reggio Emilia, Bergamo, Trento, Forlì, Vicenza, Bolzano e Piacenza ne hanno più di 100 mila, tutte le altre 28 città hanno un numero di abitanti inferiore.
Di contro, c’è l’evidente acuirsi delle condizioni di vita delle grandi città italiane: la prima in classifica, Milano, è al 55esimo posto ed è l’unica che non ha perso posizioni rispetto allo scorso anno. Più giù troviamo Torino al 78esimo posto, Roma all’85esimo, Palermo al 106esimo e Napoli al 108esimo. E la più grande di tutte, Roma, segna quest’anno un forte balzo all’indietro, perdendo 18 posizioni rispetto all’anno scorso. ItaliaOggi, nella sua indagine, si lascia andare a una metafora stradale per spiegare meglio la situazione: governare un piccolo centro è come guidare uno scooter in mezzo al traffico, mentre governare una grande città è come guidare un autobus, molto più difficile da governare a causa delle lentezze e della pesantezza dell’apparato.
Qualità della vita: #Bolzano la prima città, #Roma crolla nella classifica. La capitale scende dal 67esimo all’85esimo posto della classifica → https://t.co/L2mAJonjPB pic.twitter.com/DgRIWMZmB1 — Rainews (@RaiNews) 18 novembre 2018
Al Sud spettano quasi tutte le posizioni di retroguardia, con Vibo Valentia fanalino di coda, ma si registrano anche passi in avanti importanti per esempio di Teramo e Matera, eletta capitale della cultura per il 2019. Ma ci sono numerose classifiche parziali, da quella ambientale a quella sulla criminalità, da quella sulla popolazione a quella sul sistema salute che vedono città del Sud in posizioni di vertice. Al contrario, mentre vent’anni fa il disagio sociale e personale era un fenomeno prevalentemente del Nord, ora sta emergendo anche al Sud, a conferma che è sempre più difficile delimitare le due Italie con un semplice tratto di penna.
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