Editoriale

Quando si ha un pesce rosso per amico

Un pesce multicolore che nuota in un acquario fa parte di un mondo da conoscere e rispettare. Un’esperienza affascinante che non mancherà di stupirci.

Un pesce rosso che nuota in un acquario? Un nugolo di variopinti guppy che dimenano le piccole pinne sullo sfondo di un ricreato ambiente tropicale? L’idea di parlare di pesci d’acquario mi è venuta leggendo un bel thriller inglese nel quale il solito, sfortunatissimo investigatore, incalzato da un bieco serial killer, si preoccupava delle sorti del suo amato pesce rosso lasciato nella casa da cui era dovuto scappare in fretta e furia. Già… perché anche i pesci hanno un’anima e possono essere amici fidati come un cane o un gatto, riempendo la vita di noi poveri umani con la loro presenza e il loro fascino. Per questo viaggio nel mondo dei pesci d’acquario ho cercato aiuto da un esperto: il dottor Marcello Balzaretti, veterinario esperto in quest’ambito. Volete saperne di più? Continuate a leggermi…

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Il pesce rosso è uno degli ospiti più frequenti degli acquari casalinghi © Pixabay

Un veterinario per i pesci d’acquario

La storia di Marcello Balzaretti è affascinante e scopre un mondo per certi versi ancora sconosciuto a molti: quello dei pesci d’acquario e dell’acquarologia. Lascio a lui la parola: “A livello universitario le facoltà di medicina veterinaria si occupano di animali da compagnia (come il cane, il gatto, il cavallo, il coniglio, ecc.) e di animali da reddito (bovini, suini, ecc.). Per quanto riguarda i pesci ci sono corsi specifici dedicati al controllo per uso alimentare e corsi di specializzazione post laurea per l’acquacoltura.

I pesci ornamentali non vengono trattati come materia di studio e quindi il mio è stato un percorso particolare in cui ho combinato le conoscenze personali in biologia degli ambienti acquatici con quelle mediche apprese durante il mio percorso di studi in medicina veterinaria. Senza dimenticare le importanti esperienze lavorative presso l’acquario di Sydney e quello di Milano. Negli Stati Uniti esistono, infatti, corsi specifici per neolaureati intenzionati ad approfondire la medicina dei pesci. Da oltre trent’anni, comunque, gestisco acquari in casa mia e ho avvertito sin da subito la necessità di imparare a individuare e curare le malattie di questo tipo di pesci”.

Insomma, una vera e propria passione che si è tradotta per il dottor Balzaretti in una professione totalizzante e affascinante: quella del veterinario per i pesci d’acquario. Un lavoro che ha fatto nascere un sito specifico sull’argomento e dei libri che esplorano il mondo coinvolgente e per certi versi sconosciuto di questi animali.

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Gli splendidi riflessi del pesce rosso illuminano l’ambiente © Pixabay

L’importante è conoscere il loro mondo

Conoscere le abitudini e la vita dei pesci d’acquario è indispensabile per garantire loro benessere e lunga vita. Prosegue il dottor Balzaretti: “Per prima cosa, quando si affronta per la prima vola questo mondo, è bene informarsi sulle condizioni ambientali da garantire ai pesci che si intende ospitare in un acquario. Per facilitare la raccolta di queste informazioni ho recentemente pubblicato la seconda edizione di un manuale per gestire al meglio il pesce rosso, la specie più diffusa a livello globale negli acquari domestici.

In seconda battuta è opportuno predisporre in anticipo la vasca per consentire al filtro di maturare correttamente e di funzionare a dovere quando saranno introdotti i pesci. Nutrire i pesci con quantità adeguata di mangime di ottima qualità, cambiare acqua con regolarità e mantenere il filtro in perfetta efficienza: ecco le regole elementari per mantenerli in buona salute. Non dimentichiamo, infine, che qualora vengano introdotti nuovi esemplari nell’acquario, è fortemente consigliato inserirli prima in una vasca di quarantena. Si eviteranno così problemi successivi e si garantirà il benessere dei piccoli ospiti”.

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Il guppy è un pesce molto comune in acquario © Valentina Pacifici

Un acquario e le sue meraviglie

In tema di pesci d’acquario, mi è stato molto utile conoscere un’amica che li ama e li segue da tanti anni: Valentina Pacifici. È stata lei che mi ha messo in contatto con un altro esperto di questo mondo che ha saputo svelarmi i dettagli e le informazioni utili per affrontare per la prima volta questo argomento. Si chiama Stefano Ferrarelli ed è il proprietario di un negozio romano specializzato nell’argomento (Fish ball).

“La mia passione per questo mondo risale a molti anni fa. Per essere più precisi ho iniziato con il mio primo acquario a 13 anni e ora ne ho 29; quindi, diciamo che sono anni che affronto l’argomento e non mi sorprende continuare a stupirmi. Uno degli aspetti più belli ed eccitanti è proprio il fatto che non si smette mai di imparare e conoscere abitudini e comportamenti di questi splendidi animali che a loro modo sanno farsi amare. Portare un piccolo angolo di natura nella propria casa e poterla osservare ogni giorno non ha prezzo ed è una sensazione unica”.

E sì, diciamolo, l’acquario casalingo che si anima di colori e di pesci fluttuanti ci ricorda l’estate, le mete esotiche, le vacanze, la vita diversa e lontana dalle nebbie metropolitane e ci permette un’immersione nella natura incontaminata che sa di tropici e isole lontane. E questi piccoli esseri possono diventare dei compagni impagabili della nostra vita. Perché anche un pesce d’acquario può interagire nell’ambito familiare e riservare affetto e compagnia.

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I pesci animano di colori la nostra vita e possono anche interagire con noi © Dmitry Bukhantsov/Unsplash

I pesci e il rapporto con l’uomo

“I pesci possono avere un’interazione con noi”, prosegue Stefano Ferrarelli. “Forse non perché ci vogliono bene nel senso letterale del termine, ma perché veniamo associati a una fonte di cibo e quando ci vedono arrivare davanti al nostro acquario andranno in una vera e propria frenesia alimentare. Ci sono poi casi particolari, come quello rappresentato dall’Astronotus ocellatus, comunemente chiamato oscar, uno dei pesci più intelligenti del mondo degli acquari. Una sua caratteristica peculiare è la curiosità innata. Molto spesso capita che nei momenti della manutenzione questo bellissimo pesce verrà vicino al vetro per ‘giocare’ con noi dimostrando un forte interesse per ciò che facciamo e cercando di capire cosa sta succedendo nel mondo degli uomini. Molti di loro arrivano addirittura a mangiare dalle nostre mani”.

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Il pesce d’acquario ha bisogno di un’attenta manutenzione e alimentazione adeguata © Valentina Pacifici

Un benessere da garantire

Come possiamo garantire una vita lunga e felice ai nostri piccoli e affascinanti amici? E, soprattutto, esistono dei pesci più longevi o meno soggetti a malattie? Lasciamo nuovamente la parola al dottor Balzeretti: “Mi è difficile dare una risposta precisa, in quanto le specie di pesci sono diverse migliaia. Alcuni esemplari hanno una vita molto breve, addirittura di una sola stagione. Altri, come i pesci rossi, gli storioni e gli squali possono vivere decine di anni. È stato documentato il caso di uno storione vissuto addirittura 103 anni. Le koi (carpe ornamentali giapponesi) vivono tranquillamente anche vent’anni.

A ogni modo, tornando ai nostri amici dell’acquario casalingo, per farli vivere il più a lungo possibile gli aspetti fondamentali su cui concentrarsi sono le dimensioni della vasca, rapportate al numero di pesci e alle loro abitudini di vita; l’alimentazione (di altissima qualità, nella giusta quantità e con la giusta frequenza); la gestione dei cambi d’acqua e la corretta pulizia dell’impianto di filtrazione.

In ogni caso, è sempre raccomandabile affidarsi a un veterinario esperto in medicina dei pesci se qualcosa non procede come dovrebbe ed evitare di improvvisare diagnosi e terapie “fai da te” che, molto spesso, causano ulteriori problemi. “Una cosa importantissima per il benessere dei pesci d’acquario è la manutenzione del loro habitat. Per manutenzione ordinaria si intende un cambio di acqua all’incirca un 20 per cento del totale del litraggio dell’acquario, sifonatura (cioè la pulizia) del fondo dove possono rimanere depositati cibo in eccesso, sporcizia, detriti, ecc. Se il fondo non viene rimosso in breve tempo può portare a uno squilibrio dei valori in acquario. Per quanto riguarda il costo della manutenzione è veramente basso, ma ci vorrà tanto olio di gomito”, continua Stefano Ferrarelli.

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Un bellissimo esemplare di pesce ornamentale © Valentina Pacifici

Un aspetto, quest’ultimo, importantissimo: se non si ha tempo, voglia e passione è inutile iniziare con un acquario casalingo. Per il bene nostro e per quello dei piccoli ospiti è proprio il caso di pensarci due volte prima di cominciare. Anche ferie, vacanze o tempo trascorso per lavoro in un altro luogo possono incidere sulla manutenzione – e sul benessere – dei piccoli ospiti dell’acquario casalingo.

“Per quanto riguarda il periodo feriale o di vacanza, dobbiamo far attenzione a due situazioni che potrebbero creare problemi: per esempio in estate, quando la temperatura supera i 30 gradi, non tutti i pesci e piante riescono a resistere e questo potrebbe portare a spiacevoli conseguenze per il loro benessere. Si può ovviare al problema scoprendo l’acquario, adagiando una rete sopra e aggiungendo un areatore in modo che i pesci non saltino e il ricircolo dell’aria sia maggiore. Per quanto riguarda l’alimentazione, il tutto dipende da quanti giorni o settimane si prolunga la vacanza. Se si tratta di pochi giorni (dai tre ai cinque) non occorre inserire mangiatoie automatiche in quanto gli animali riescono anche ad alimentarsi con la microfauna presente in acquario”, conclude Ferrarelli.

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L’acquario è un mondo affascinante che ci permette di fare un salto nelle meraviglie della natura © Pixabay

Alcuni consigli

Insomma, anche la vita con i pesci d’acquario comporta conoscenze, studio e tanto, tanto amore. E per conoscere questi deliziosi abitanti acquatici il primo passo è proprio quello di saperne di più sulle malattie e sulle problematiche di cui possono soffrire. E mai come in questo caso è bene iniziare dal principio. “Molto spesso la carenza di condizioni di allevamento corrette (mancanza di spazio, parametri dell’acqua non idonei, manutenzione della vasca non adeguata, alimentazione insufficiente, eccessiva o non corretta da un punto di vista nutrizionale) influiscono negativamente sulle difese immunitarie dei pesci che facilmente si ammalano a causa di batteri opportunisti o di protozoi che proliferano con facilità in un ambiente artificiale come una vasca d’acquario”, spiega Marcello Balzaretti.

“La malattia dei puntini bianchi, per esempio, tipicamente riconoscibile per la presenza sulla cute dell’animale di puntini bianchi simili a granelli di sabbia, è causata da un protozoo ubiquitario e se non si interviene rapidamente può sterminare in pochi giorni la popolazione dell’acquario. Altro esempio? I parassiti della cute e delle branchie sono molto diffusi in tutta la catena della fornitura dei pesci ornamentali che va dagli allevamenti ai grossisti, fino ai negozianti, per arrivare ai singoli proprietari di acquario. Effettuando sempre il periodo di quarantena prima di introdurre animali potenzialmente infetti e rivolgendosi a un veterinario esperto in medicina dei pesci si riducono però di molto le probabilità di introdurre patogeni in una vasca già avviata”.

Consigli preziosi che fanno capire come, prima di iniziare il viaggio nel mondo dei pesci ornamentali, sia importante contare sull’aiuto di un esperto e sulla conoscenza di un argomento decisamente affascinante, ma complesso e tutto da scoprire. Solo così potremo garantire una vita felice ai nostri piccoli amici acquatici e potremo diventare partecipi di un po’ delle meraviglie che la natura ci offre e ci riserva nel viaggio che abbiamo intrapreso.

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