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Due torinesi hanno ideato il Remidi T8, un guanto che permette di combinare i movimenti della mano con la creazione di musica toccando qualsiasi superficie.
Le esperienze musicali tradizionali si fondono sempre più spesso con la tecnologia. Una delle tendenze più interessanti riguarda gli strumenti da indossare: dopo giacche e pantaloni, l’ultima frontiera del wearable nel campo della musica sono i guanti. Un’idea arriva dalla mente di Andrea Baldereschi e Andrea Bulgarelli, due giovani ingegneri torinesi che hanno ideato il Remidi T8, un tipo di guanto che produce suoni.
https://youtu.be/oRNhCWHUTKQ
Tutto ciò che tocca si trasforma in suono, suggerisce il nome del Remidi T8 composto da Re Mida e MIDI. Forse ispirato ai Mi.Mu Gloves della musicista britannica Imogen Heap il guanto, interconnesso a un bracciale che funge da “cervello”, consente di comporre melodie utilizzando l’interfaccia più semplice dell’uomo: la mano. “Stavo battendo delle ritmiche su una sedia e mi immaginavo di riprodurle su un software”, ha spiegato Andrea Baldereschi, da sempre appassionato di musica elettronica. “Mi sono detto: e se si saltasse questo passaggio intermedio?”.
Poi l’incontro con l’altro Andrea, nel 2014, e l’avvio di una startup che in tempi rapidissimi ha acquisito consensi, riconoscimenti e premi, fino all’accelerazione di Techstars a Lisbona, Londra e Austin, negli Stati Uniti. Qui il team, nel frattempo allargatosi a cinque persone, ha sviluppato il prototipo e lanciato una campagna di crowdfunding su Kickstarter per renderlo commerciabile.
Il Remidi T8 permette di combinare i movimenti della mano con la creazione e la registrazione di musica toccando qualsiasi superficie. Nel guanto sono incorporati otto sensori sensibili alla pressione (cinque sui polpastrelli e tre sul palmo) mentre il bracciale riconosce le rotazioni del polso modulando il suono o attivando altri effetti – come il riverbero, l’eco, il tono e la temperatura – precedentemente configurati dall’utente.
Tali sensori possono essere assegnati a diverse note, accordi o campioni con qualsiasi programma di audio-editing o con l’apposita app per PC, smartphone e tablet via bluetooth o wi-fi. In questo modo è possibile tradurre direttamente in musica tutti i ritmi che si hanno in mente, quelli che ci si suona addosso o sulle superfici.
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