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Un “festival primordiale itinerante”. Intorno a dieci bracieri sul lungolago di Brescia, lido di Padenghe, domenica 13 novembre c’è un’intera giornata di degustazioni, piatti inediti, street food e assaggi di specialità varie. Polenta con grani autoctoni, verdure antiche, pizza gourmet alla brace, merende con pane e olio, dolci, pasticceria, panettoni scaldati alla brace, spremute, castagne, vin brulé, birra artigianale, vini del territorio, caffè e mieli pregiati, gelati mantecati al momento…
È un debutto. Per la prima volta nello splendido lido di Palenghe, un paesino a nord di Desenzano che si affaccia sulla sponda bresciana del lago di Garda, si svolge questa festa, il primo Radici food festival. Si ritrovano qui tutti insieme chef, agricoltori, raffinati produttori di specialità e di eccellenze, immersi in uno piacevolissimo scenario naturale, per festeggiare una domenica colma di fuochi e di gusti. Domenica 13 novembre il Radici food festival dà a tutti la possibilità di godere di un contatto diretto con la natura, con i protagonisti dell’enogastronomia locale, assaggiando la cucina più autentica e originale, fatta di ingredienti freschi, sani, saporiti.
Il Dal Dosso Miralago è una struttura di due piani e oltre 1.700 metri quadri sul lido di Padenghe, che comprende un ristorante gourmet e la spiaggia privata di oltre 600 metri quadri. Da lì la vista sul lago di Garda è incantevole. Per l’occasione verrà allestito un giardino d’inverno direttamente sul litorale, attrezzato con tavolini, sedute e spazi conviviali. Addirittura, le piante verranno dal vivaio Chesiniflor di Vighizzolo, esperto di essenze utili a purificare in modo naturale l’aria.
Un’occasione intrigante e originale per provare, assaggiare, parlare con i cuochi, i pescatori e gli agricoltori. Un modo nuovo per conoscere ed esplorare il territorio in modo inedito e coinvolgente.
Domenica i dieci chef convocati arriveranno la mattina presto e inizieranno le preparazioni. Poi durante tutta la giornata si susseguiranno degustazioni di cibo e vino, prove di piatti, braci, street food e assaggi di specialità varie. Ci sarà, ad esempio, la polenta con i grani autoctoni, verdure antiche, pizza gourmet alla brace, pesce alla griglia, la merenda con pane e olio (di lievito madre e olio Dop del Garda), dolci, pasticceria, perfino uno stuzzicantissimo panettone scaldato alla brace, spremute fresche, castagne, vin brulé, birra artigianale, vini del territorio, caffè e mieli pregiati, gelati mantecati al momento e tanto altro.
Attorno a dieci bracieri posizionati sulla spiaggia il programma promette di far trascorrere a tutti, così, una giornata per riscoprire i prodotti più autentici e vivi del territorio, condividendoli con il vicino di falò. “Si parla sempre più di chef e di cucina, ma nonostante questa sovraesposizione mediatica, la nostra cultura gastronomica è sempre più povera – fa notare Annalisa Cavaleri, ideatrice dell’evento – non si parla più dei prodotti del territorio, del lavoro dei contadini, delle ricette antiche, dei piatti che sono stati la nostra storia”. Il rimedio è quello di ritrovarsi per scaldare, sul fuoco, come si faceva una volta, ogni genere di prelibatezza, bresciana e non.
I dieci bracieri di un metro di diametro posizionati sulla spiaggia sono un omaggio all’artigianalità locale: forgiati dal fabbro bresciano Sandro Paris, permetteranno a chef e pasticcieri di produrre le braci necessarie per le preparazioni. Sarà anche acceso un falò centrale, da sempre simbolo di condivisione, composto da una lamiera di ben due metri quadrati delimitata sul perimetro da quattro tronchi e appoggiata direttamente sui ciottoli della spiaggia.
Anche questo, dunque, è un elemento di richiamo atavico. Infatti il festival richiama spesso questa voglia di valorizzare gli elementi antichi, fuoco, braci, convivialità, incanto del lago, per parlare del territorio in modo nuovo. La formula obbligherà gli chef a lavorare in un ambiente naturale, lontani da cucine, strumenti e attrezzature tecnologiche, vicini solo al territorio, ai produttori, ai prodotti e, naturalmente, alle persone che sceglieranno di assaggiare primizie e bontà varie. Ecco perché gli organizzatori vogliono lanciarsi come “il primo festival primordiale itinerante”.
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