Re Nudo Pop & altri Festival

Una memoria multimediale delle Woodstock italiane dal ’68 al ’78: festival, controcultura e buone vibrazioni.

Dopo un lungo periodo di trattatistica sugli anni 70 affrontati dal
punto di vista strettamente discografico, la letteratura in materia
sta sviluppando notevoli riflessioni sul ruolo cruciale dei pop
festival nella decade più importante del rock italiano.
Un’osservazione competente e approfondita arriva da Claudio Fucci e
Matteo Guarnaccia: due impenitenti fricchettoni – anomalo
cantautore psichedelico il primo, visionario disegnatore e grafico
il secondo – protagonisti di numerosi festival sull’onda lunga del
’68 nostrano.

Re Nudo Pop è un succulento cofanetto che inaugura le
pubblicazioni della Vololibero e comprende il libro di Guarnaccia
(con interventi di Enzo Gentile, Bruno Casini ecc), un cd con brani
inediti e d’annata (Analogy, Donatella Bardi, Garybaldi, lo stesso
Fucci), un dvd con filmati originali del 1973 e interviste (Majid
Valcarenghi, Eugenio Finardi, Massimo Villa, Simon Luca). Insomma
un ventaglio di testimonianze autorevoli per conoscere un periodo
di estrema creatività della giovane cultura pop
italiana.

Pur oscillando tra disillusione e nostalgia (il “come eravamo” e
“quei tempi” sono dietro l’angolo), Guarnaccia offre il giusto
punto di vista al fenomeno: le grandi e piccole Woodstock italiche,
i gathering of tribes passati tra i boschi lombardi e le calde
estati romane, le pinete toscane e le spiagge siciliane, ebbero il
loro fulcro nei sogni di una generazione complessa (in una nazione
difficile, nel vivo degli anni di piombo), ricca di slanci ideali,
animata da una sincera volontà di rinnovamento ma affetta
anche da tanta ingenuità e da un inguaribile
provincialismo.

Dopo i lisergici human be-in di San Francisco e i colossali
festival di fine anni 60, anche l’Italia provò l’ebbrezza
degli happening musicali, con la nascita di un nuovo rock e il
festoso – quanto contraddittorio – circo itinerante dei concerti:
secondo l’autore i nostri festival furono una fusione delle
cavalcades itineranti del primo rock’n’roll americano, degli acid
test californiani e dei megaraduni hippie, con l’aggiunta di una
irruente componente extraparlamentare.

I concerti organizzati dalla rivista Re Nudo, sia i primi –
naturisti, sballati e candidi – di Ballabio, Zerbo e Alpe del
Vicerè sia i ben più celebri del Parco Lambro, furono
la dimensione più rappresentativa di quello zeitgeist, ma
Guarnaccia ricorda anche eventi come il Festival di Viareggio del
’71, gli appuntamenti di Villa Pamphilj a Roma, il Be In di Napoli
organizzato dagli Osanna. E che musica: Claudio Rocchi, Yu Kung,
Aktuala, Jumbo, i redivivi Come Le Foglie, Tony Esposito, il
Battiato sperimentale (imperdibili un paio di chicche audio e video
nei supporti allegati), la Pfm a capo dello stato maggiore del prog
rock tra cupole geodetiche, fumo, sandali, ashram immersi nel verde
e fumogeni tra cancelli abbattuti. Memorie, suoni e immagini da
un’epoca irripetibile.

Donato Zoppo

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