Regno Unito, 500 richiedenti asilo dovranno alloggiare su una chiatta

Un’enorme chiatta attraccata a Portland ospiterà cinquecento richiedenti asilo, tutti uomini. Lo ha deciso il governo britannico guidato da Rishi Sunak.

  • Il governo britannico ha attrezzato un’enorme chiatta per ospitare 500 richiedenti asilo.
  • Le ong criticano con forza questa scelta, parlando di “prigione galleggiante”.

Dopo essere stata rimorchiata lungo la costa meridionale dell’Inghilterra, la Bibby Stockholm è arrivata nell’isola di Portland, nel Dorset. Si tratta di un’enorme chiatta, lunga 91 metri e dotata di 222 camere su tre ponti. Nell’arco delle prossime settimane ospiterà cinquecento richiedenti asilo, tutti uomini. Lo ha deciso il governo britannico guidato da Rishi Sunak.

Perché il governo britannico vuole ospitare i migranti su una chiatta

La chiatta resterà attraccata a Portland per 18 mesi e sarà collegata alla rete idrica e fognaria, spiega alla Bbc un portavoce dell’ente portuale. Nel Regno Unito non era mai successo prima d’ora che i migranti dovessero alloggiare su un’imbarcazione.

La scelta nasce dalla volontà di sforbiciare i costi. Stando ai dati diffusi dal governo, sarebbero circa 51mila i richiedenti asilo che trascorrono negli hotel il periodo necessario per esaminare la loro richiesta, per un costo complessivo di circa 6 milioni di sterline al giorno (6,91 milioni di euro).

Le ong parlano di “prigione galleggiante”

Le due ong Reclaim the seas and One life to live, contrarie a tale manovra, sostengono però – attraverso un report – che il risparmio sia insignificante: circa 10 euro al giorno a persona.

In occasione dell’arrivo chiatta a Portland, proprio Reclaim the seas parla di “un giorno buio per le politiche di asilo e i diritti dei migranti nel Regno Unito”. La chiatta viene definita come “una prigione galleggiante” per esseri umani che hanno già affrontato viaggi in mare pericolosi e traumatici, per fuggire da un passato altrettanto traumatico.

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