Un aumento del 30% rispetto all’anno precedente, che risente anche delle conseguenze dei cambiamenti climatici.
Riscoperto il pika a 20 anni di distanza
Questo irresistibile animaletto è stato avvistato dopo anni di “latitanza” nelle montagne della Cina nord-occidentale da un gruppo di volontari.
Il suo buffo muso peloso ricorda quello di un Ewok, i personaggi simili a orsetti di Guerre stellari, e non si faceva vedere da quasi venti anni. Il pika di Ili (Ochotona iliensis), un piccolo e sfuggente mammifero dell’ordine dei lagomorfi, fu scoperto per caso nelle montagne della Cina nord-occidentale nel 1983 dallo scienziato dell’Istituto dello Xinjang per l’Ecologia e la Geografia Weidong Li, inviato dal governo nella regione montagnosa di Xinjiang per studiare le risorse naturali e le malattie infettive.
Durante le sue ricerche Weidong Li si imbattè in una piccola creatura dalla folta pelliccia e dalla faccia da orsetto, dopo aver inviato un campione all’Accademia cinese delle Scienze si rese conto che si trattava di una nuova specie. Da allora sono stati segnalati solo 29 avvistamenti diretti del pika di Ili, poi più nulla. Da anni si erano perse le tracce di questo animale, di cui si sa davvero poco, fino allo scorso anno.
Weidong Li, lo scopritore della specie, nel 2014 ha organizzato un gruppo di volontari per cercare l’animale nelle montagne dove era stato avvistato tanti anni prima. La ricerca ha dato i suoi frutti, mentre stavano allestendo le trappole fotografiche infatti la squadra ha scorto l’inconfondibile muso di un pika fare capolino da dietro le rocce.
Il pika di Ili esiste ancora, e questa è una buona notizia, ma il destino della specie è a rischio. Negli anni Novanta si pensava che la popolazione fosse composta da duemila individui, ma secondo l’Unione internazionale per la Conservazione della Natura (Iucn) il numero potrebbe essere diminuito sensibilmente e la specie è classificata “a rischio estinzione”.
Questi animali, parenti di lepri e conigli, vivono ad alta quota, tra 2.800 e 4.100 metri, e sono particolarmente sensibili ai mutamenti dell’habitat, minacciato dallo sfruttamento intensivo dei pascoli e dall’inquinamento atmosferico.
Weidong Li si augura che la “riscoperta” dell’animale dia il via all’istituzione di una serie di aree protette per la conservazione della specie, facendo leva (anche) sul suo irresistibile musetto.
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