Prendiamoci cura del clima

Come Rotterdam ha domato l’acqua, l’efficace piano contro i cambiamenti climatici

La città olandese è diventata un esempio mondiale di resilienza grazie alla sua strategia di adattamento all’avanguardia.

I cambiamenti climatici sono una minaccia planetaria e nessuna nazione può ritenersi al sicuro o negare il problema. Se c’è però uno stato per cui l’aumento delle temperature e il conseguente innalzamento delle acque rappresenta un pericolo estremo e immediato, a causa della sua collocazione geografica, questi sono i Paesi Bassi. Quasi metà della superficie dei Paesi Bassi, il 40 per cento, si trova infatti al di sotto del livello del mare. Questa percentuale cresce considerevolmente se prendiamo in esame la città portuale di Rotterdam, che si trova per l’80 per cento al di sotto del livello dell’acqua. Per cercare di disinnescare la bomba dei cambiamenti climatici, che minacciano di trasformare la città in una novella Atlantide, da diciassette anni l’amministrazione comunale ha iniziato ad elaborare una strategia per convivere pacificamente con l’acqua, sia quella del mare che avanza che quella delle alluvioni che affliggono la città, la Rotterdam climate initiative. Oggi Rotterdam è considerata un esempio mondiale di resilienza agli effetti del riscaldamento globale, ecco come ha fatto.

Uno dei canali della città olandese di Rotterdam
Il primo piano d’azione contro le alluvioni varato dalla città di Rotterdam risale al 2001. Nel 2007 l’amministrazione ha varato un secondo piano d’azione, mettendo a punto una strategia di adattamento, completata nel 2013 © Ingimage

Che la natura segua il suo corso

Per prima cosa Rotterdam ha deciso di adottare un nuovo approccio, confidando nella capacità della natura di autoregolarsi. In passato infatti si cercava (invano) di arginare e incanalare l’acqua, realizzando barriere e dighe che ne limitassero il vigore. Vista l’inefficacia di questo sistema si è deciso di lasciare incolta una ampia area situata nella periferia della città, chiamata Eendragtspolder, fatta di campi e canali, che viene ora utilizzata come area di esondazione per il bacino del fiume Rotte quando anche il vicino Reno esce dal suo letto. La nuova strategia di gestione delle esondazioni ha non solo ridotto il rischio di alluvioni, ma ha perfino aumentato l’attrattività della città, diventata una meta molto frequentata dagli amanti degli sport acquatici. I ventidue ettari di terreno ospitano infatti anche un avvincente percorso di canottaggio. Così facendo, senza costringere i fiumi in canali artificiali, si è inoltre garantito il mantenimento o la rinaturalizzazione degli ambienti fluviali.

Come funziona la Rotterdam climate initiative

Il programma di Rotterdam, città che ospita il più grande porto d’Europa, per minimizzare gli effetti dei cambiamenti climatici si concentra su cinque ambiti: la sicurezza idraulica, il delta di Rotterdam dovrà essere gestito correttamente affinché non diventi una minaccia; l’accessibilità, necessaria per favorire il trasporto merci e il trasporto passeggeri che alimenta la città; l’adattabilità degli edifici, le nuove costruzioni realizzate nelle aree al di fuori degli argini dovranno essere in grado di adattarsi alla fluttuazione dei livelli dell’acqua; il sistema idrico urbano, l’acqua piovana in eccesso viene stoccata in serbatoi; la città del clima, l’obiettivo è quello di migliorare l’ambiente nella città e di conseguenza la qualità della vita dei cittadini.

Le pale eoliche in funzione davanti al porto di Rotterdam
Oltre un terzo dei Paesi Bassi si trova al di sotto del livello del mare e il fenomeno della subsidenza del suolo è una realtà con cui convivere quotidianamente. Per questo l’Olanda, e in particolare Rotterdam, hanno avviato un articolato processo di adattamento e di protezione © Dean Mouhtaropoulos/Getty Images

Rotterdam esporta resilienza

Grazie al suo piano di adattamento all’avanguardia, la città olandese è diventata un punto di riferimento per i centri urbani che mirano ad adattarsi ai cambiamenti climatici. “Molte delle città della nostra rete globale si sono rivolte a Rotterdam per apprendere le migliori pratiche e le competenze in materia di resilienza”, ha dichiarato Michael Berkowitz, presidente del network 100 Resilient cities. Nei Paesi Bassi i cambiamenti climatici sono diventati un volano per l’economia, ogni mese delegazioni provenienti da tutto il mondo visitano Rotterdam che carpire il segreto che le permette di resistere all’inesorabile avanzare delle acque, se non riescono a comprenderlo la soluzione è semplice, affidare la gestione delle risorse idriche delle rispettive città ad aziende olandesi, leader dell’ingegneria high-tech. La capacità degli olandesi di resistere alle inondazioni arriva da lontano, fin dal primo momento in cui i primi coloni si sono insediati qui, infatti, hanno dovuto iniziare a pompare acqua per liberare la terra, l’acqua è dunque parte integrante del paesaggio e dell’identità nazionale.

Nave diretta verso il porto di Rotterdam
Il porto di Rotterdam è il più grande d’Europa e l’ottavo al mondo per volume di trasbordo merci © Jeff J Mitchell/Getty Images

Una questione di mentalità

La strategia di adattamento climatico di Rotterdam non si limita ad adottare soluzioni per prevenire o arginare i fenomeni metereologici estremi, mira a creare cittadini consapevoli. La città investe infatti molto nell’educazione dei bambini: per utilizzare le piscine pubbliche senza restrizioni, ad esempio, i bambini olandesi devono prima ottenere un certificato che attesti la loro capacità di nuoto con indosso vestiti e scarpe. “La resilienza è una parte fondamentale della nostra cultura – ha affermato l’architetto e urbanista olandese Rem Koolhaas – proprio come andare in bicicletta”.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Articoli correlati