
Secondo uno studio americano sulla salute metabolica, il consumo di ceci è in grado di abbassare il colesterolo, mentre quello di fagioli neri riduce l’infiammazione.
A Botticino, in provincia di Brescia, la catena di supermercati Simply Sma ha inaugurato un nuovo punto vendita, il primo supermercato “verde” d’Italia. Le vetrate esterne, con le offerte della settimana e l’ultimo prodotto a buon prezzo, sono costruite con vetro proveniente da neon esausti e possiedono una superfice ampliata, per minimizzare l’uso di luce artificiale. Ma
A Botticino, in provincia di Brescia, la catena di supermercati Simply Sma ha inaugurato un nuovo punto vendita, il primo supermercato “verde” d’Italia.
Le vetrate esterne, con le offerte della settimana e l’ultimo
prodotto a buon prezzo, sono costruite con vetro proveniente da
neon esausti e possiedono una superfice ampliata, per minimizzare
l’uso di luce artificiale.
Ma non sono solo gli accorgimenti strutturali o tecnici a
renderlo sostenibile. Infatti: “il cliente può scegliere,
tra i prodotti tradizionali, anche diverse tipologie di merce”
dichiara il Dott. Carlo del Menico, direttore Responsabilità
Sociale e d’Impresa di Sma. “Sono i prodotti biologici, quelli del
mercato equo e solidale, gli alimenti a ‘Km Zero’, i prodotti sfusi
e le ricariche; tutte offerte che, naturalmente, saranno messe in
evidenza”.
Un prodotto a ‘Km Zero’ è acquistato direttamente dalle
imprese agricole circostanti, il che si traduce in un taglio in
termini di trasporti, consumi di petrolio e quindi di emissioni di
CO2.
Anche il risparmio energetico è stato una priorità
per il gruppo: il reparto surgelati, colpevole spesso di grossi
sprechi energetici, è dotato di freezer chiusi e tutti i
banchi refrigerati possiedono una lama d’aria che consentirà
il mantenimento della temperatura ideale. Non solo: il calore
prodotto dalla centrale frigorifera verrà sfruttato per
riscaldare l’acqua del punto vendita.
Il nuovo punto vendita, inoltre, riserverà un’attenzione
particolare alle tematiche sociali: in collaborazione con la
cooperativa Cauto Onlus, i prodotti inadatti alla vendita, ma
ancora integri, saranno trasferiti alle associazioni di
volontariato.
Insomma, un vero progetto sosteniblie a 360 gradi. Solo facendo
la spesa, potremmo risparmiare tonnellate di CO2, di imballlaggi,
di rifiuti e di prodotti provenienti da Paesi distanti migliaia di
Km. La soluzione c’è, dietro l’angolo.
Rudi Bressa
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Secondo uno studio americano sulla salute metabolica, il consumo di ceci è in grado di abbassare il colesterolo, mentre quello di fagioli neri riduce l’infiammazione.
I risultati di un progetto pilota sull’agricoltura rigenerativa mostrano i vantaggi di questo approccio rispetto all’agricoltura convenzionale. Registrando una produttività complessiva più elevata.
Dopo cinque minuti di esposizione alla pubblicità di cibo spazzatura i bambini consumano più calorie: lo studio presentato al Congresso europeo sull’obesità.
A Ouagadougou si costruiscono orti e si piantano alberi per proteggere la città dalle ondate di calore e produrre cibo locale e accessibile.
Uno studio su sei cibi importati sottolinea la necessità di risposte da parte della Ue a un’emergenza reale e sempre più preoccupante per la sicurezza alimentare.
Secondo una stima dei ricercatori del Politecnico di Milano, ci sono molte aree del mondo in cui l’agrivoltaico consentirebbe di coltivare sotto i pannelli solari.
In Brasile si pratica una sorta di “riciclaggio del bestiame” che impedisce di sapere se la carne bovina proviene da capi allevati in aree distrutte illegalmente.
Ogni 10 per cento di cibi ultra-processati in più nella dieta, aumenta del 3 per cento il rischio di morte prematura. L’analisi in otto Paesi.
L’aumento delle temperature combinato all’innalzamento dei livelli di anidride carbonica nell’aria, causerebbe una maggiore concentrazione di arsenico nel riso, con effetti tossicologici in chi lo consuma.