
Luglio 2022 ha registrato il record di morti per caldo nel Vecchio Continente. Inoltre, l’Europa ha conosciuto l’anno più siccitoso della sua storia.
Intanto, uno studio rivela che le prossime ondate di caldo estreme colpiranno in estate Germania, Lussemburgo, Belgio e Paesi Bassi.
La Spagna ha registrato un record di temperatura per il mese di aprile. All’aeroporto di Cordoba, il 27 aprile, sono stati raggiunti 38,8 gradi. L’intero paese, in particolare il sud, sta vivendo giornate di caldo anomalo e in anticipo rispetto alla media della stagione. Questa situazione, resa più grave e frequente a causa della crisi climatica, va ad esacerbare la siccità che sta colpendo il paese, in particolare alcune regioni.
Come ad esempio la Catalogna, dove la siccità prosegue da 32 mesi. Il governo sta infatti valutando di razionare l’acqua, considerato che le riserve d’acqua nella zona sono a livelli critici, come quella di Lleida che non supera il 20 per cento di riempimento. Infatti, alcune non apriranno all’irrigazione, né all’agricoltura.
Sappiamo che i cambiamenti climatici stanno rendendo le temperature più estreme e ciò vale per ogni continente. La temperatura media globale è già salita di 1,2 gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali, ma in Europa in questi ultimi trent’anni sta crescendo a un ritmo doppio rispetto alla media globale.
Tutto ciò si traduce in ondate di caldo sempre più pericolose. Uno nuovo studio condotto da un team di ricercatori del Regno Unito ha evidenziato quali sono i luoghi più a rischio ondate di calore: questi riguardano luoghi economicamente sviluppati come Germania, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo, oltre alla regione della Cina intorno a Pechino. Lo studio include anche paesi in via di sviluppo come l’Afghanistan, il Guatemala, l’Honduras e la Papua Nuova Guinea, che hanno maggiori probabilità di non avere risorse per proteggere le persone dal caldo.
Altre aree particolarmente a rischio includono la Russia dell’estremo oriente, l’Argentina nordoccidentale e parte dell’Australia nordorientale. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Communications.
Il nuovo studio mostra che negli ultimi decenni si sono verificati in tutto il mondo periodi di caldo che non rientrano nell’intervallo di plausibilità statistica. Quando la colonnina di mercurio sale, le comunità possono soffrire per varie ragioni: perché nessuno controlla se le persone anziane vivono da sole, perché le persone più povere non hanno l’aria condizionata, perché i lavoratori non hanno altra scelta che lavorare all’aperto. Il nuovo studio si concentra su una semplice ragione per cui le società potrebbero essere particolarmente vulnerabili a un’ondata di caldo estremo: perché non ne hanno mai attraversata una prima.
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