Stare nudi, realtà e congetture

Condizione essenziale, ma non sufficiente, per fare naturismo

Le sensazioni che si provano con il naturismo sono tutte contenute
nel momento in cui si percepiscono. Il “qui ed ora” dei nudisti
è fatto di molti elementi, alcuni importanti, come la
libertà e il senso di vicinanza alla natura, altri pratici e
concreti. Il piacere di stare nudi non è un vezzo estetico,
né l’abbronzatura integrale qualcosa da mostrare con
orgoglio.

Molti ritengono che naturisti si nasca e non si possa diventarlo.
In effetti per alcuni l’idea di stare nudi è assolutamente
inaccettabile e i naturisti non fanno niente per convincerli del
contrario. Ma è anche vero che molte persone non si sono mai
poste il problema e che forse pescando nelle loro esperienze e nei
ricordi della loro infanzia possono trovare episodi che indichino
il benessere provato stando nudi. Spesso, nella confusione
sessuorepressiva, questi momenti si cancellano o si rimuovono.
Quelle sensazioni non sono dovute a una qualche forma di lussuria
sessuale, ma a un istinto profondo che rivaluta il corpo come sede
“sacra” della vita, come testimonianza autentica del nostro essere
in mezzo alla natura. Queste persone forse sono naturiste e ancora
non lo sanno, ma per sciogliere ogni dubbio è necessario
verificare di persona. Non si corre alcun rischio, i naturisti
hanno un profondo rispetto per l’altro, un atteggiamento spesso
dimenticato nella società dei vestiti.

Va sfatato anche il mito di molti uomini che non praticano il
naturismo e dicono di essere turbati dal corpo nudo delle donne.
Hanno paura di eccitarsi e spesso domandano: “Ma come resistere?
Dove andare a nascondersi”? Ma un naturista non identifica la
sessualità con i genitali o con la nudità e non
considera l’eccitazione come un fatto oggettivo, ma soggettivo.
Nelle donne esiste una problematica simile, ma di segno contrario.
Per l’universo femminile attrarre l’attenzione degli uomini
è abbastanza scontato, ma stranamente parlando con chi
pratica il naturismo, si scopre che il vestito è il miglior
alfabeto per questo scopo.

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Immagine: Bernardino Del Bene, Omaggio a Matisse “Nudo
blu”.

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