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Il viaggio virtuoso verso il 2020, l’auto connessa, elettrica, condivisa: per Volkswagen Group Italia, le nuove sfide della mobilità vedono la sostenibilità come parte integrante della strategia aziendale. Ce ne ha parlato Stefano Sordelli a Ecomondo.
A Ecomondo, dove si è parlato molto dell’auto del futuro, quella di Volkswagen è stata una presenza “lieve”: la e-Golf, versione a trazione elettrica dell’icona tedesca, arricchita da una nuova App che consente di gestirne la ricarica in remoto da smartphone e il furgone elettrico e-Crafter, parente alla lontana del mitico Bulli e con 170 chilometri di autonomia e una velocità massima di 90 km/h il perfetto interprete della nuova logistica urbana. Ma i progetti del gruppo – fuori dai confini di Ecomondo – sono noti e molto più ampi: la massiccia elettrificazione annunciata per il 2020, la nuova piattaforma modulare MEB sviluppata appositamente per la mobilità del futuro, gli impegni sui fronti dello sharing e del ride pooling.
Ne abbiamo parlato con Stefano Sordelli, nominato dal settembre scorso future mobility manager di Volkswagen Group Italia, che ci ha spiegato come tra le sue nuove responsabilità ci sia soprattutto lo sviluppo e l’ampliamento dell’offerta di prodotti e servizi legati all’elettrico certo, ma soprattutto alle future esigenze di mobilità e alle trasformazioni dell’auto. Un compito non facile e che richiede di coordinare le attività di Volkswagen, ma anche degli altri marchi rappresentati in Italia, ossia Audi, Seat, Skoda e Volkswagen veicoli commerciali.
Come ha sottolineato Sordelli, favorire l’espansione di sistemi di propulsione alternativa, di nuovi servizi di mobilità legati sempre più alla guida autonoma, alle auto connesse e condivise, sarà sempre più la sfida da affrontare, per rispondere velocemente e concretamente alle esigenze delle persone. Sordelli, laureato in economia e marketing all’Università Cattolica di Milano, è nel gruppo Volkswagen dal 2003, dove ha rivestito in passato ruoli nel marketing e nelle vendite.
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