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Stoccarda, una rete verde per resistere alle ondate di calore

Per aumentare la propria resilienza la città tedesca ha creato una rete di spazi verdi connessi fra loro che copre oltre il 60 per cento della città.

Spesso la risposta ad una domanda complessa è più semplice di quanto non si creda. Alla domanda “come contrastare le ondate di calore sempre più frequenti?”, Stoccarda ha risposto in maniera semplice ed efficace, “aumentando il verde urbano”. Le capacità degli alberi di regolare il microclima delle città sono ormai note. La vegetazione, attraverso il processo di evapotraspirazione, è infatti in grado di determinare un sensibile abbassamento della temperatura e di minimizzare gli effetti delle cosiddette isole di calore, fenomeno per cui nelle città la temperatura dell’aria si mantiene più elevata e per un periodo di tempo più lungo rispetto alle aree rurali, con effetti negativi sulla salute delle persone.

Chiesa di San John a Stoccarda, Germania
A Stoccarda il verde non caratterizza solo parchi e strade, ma anche i tetti. Ben 300mila metri quadrati di tetti sono infatti ricoperti di vegetazione © Ingimage

Pianificazione urbana olistica

Stoccarda è ritenuta uno degli esempi più virtuosi nell’adozione di misure di mitigazione dell’isola di calore urbana e di progettazione sensibile ai cambiamenti climatici. A causa della sua collocazione geografica, che la espone a isole di calore, umidità e precipitazioni, e dell’elevata attività industriale, che ne compromette la qualità dell’aria, le proiezioni climatiche prevedono un aumento di due gradi della temperatura media annua di Stoccarda nei prossimi cinquanta anni. Per questo il capoluogo della regione tedesca del Baden-Württemberg ha puntato innanzitutto sulla pianificazione urbana, elaborata con l’obiettivo di rendere più resiliente la città e considerando attentamente le caratteristiche microclimatiche del territorio.

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Una rete verde che ossigena la città

Per resistere alle ondate di calore e facilitare lo scambio di aria fredda dalle colline verso le aree urbane, Stoccarda ha creato una rete di corridoi verdi connessi fra loro. Un esempio è quello del quartiere di Schelmenäcker, situato nella periferia nord della città. Nel 2008, in seguito all’ampliamento della zona residenziale, è stato realizzato un corridoio verde che collega l’area con il bosco di Lemberg, in grado di garantire, oltre all’abbellimento del nuovo quartiere, benefici climatici su scala urbana.

Bosco di Lemberg, nei pressi di Stoccarda
Stoccarda ha sviluppato un atlante climatico che analizza la distribuzione della temperatura e i flussi di aria fredda in base alla topografia del territorio e all’utilizzo della superficie della città. Sulla base di queste informazioni è stata stilata una serie di regolamenti di pianificazione urbana che mira a preservare le aree verdi © Tomasz Przechlewski/Flickr

Suolo da proteggere

Parte integrante di questa strategia di pianificazione verde prevede la tutela dallo sviluppo edilizio di colline e valli e l’opposizione a progetti di costruzione che potrebbero ostacolare la circolazione dei flussi di aria fredda. Non è un caso che la vegetazione copra oltre il 60 per cento della superficie di Stoccarda, rivestita da oltre 5mila ettari di foreste e boschi, con 65mila alberi nei parchi e 35mila che sorgono lungo le strade, mentre più del 39 per cento della città è sottoposta a norme di tutela del paesaggio. Nessun altra città tedesca gode di una simile protezione.

Colline di Stoccarda
Il divieto di costruzione nelle colline intorno alla città e la prevenzione di progetti di costruzione che potrebbero ostacolare l’effetto di ventilazione dei flussi di aria fredda, hanno contribuito a rendere Stoccarda leader nel campo della pianificazione territoriale e progettazione sensibile ai cambiamenti climatici © James Solly/Flickr

Un atlante climatico per proteggere la città

In virtù della particolare morfologia del suo territorio, situato in una conca posta tra due valli fluviali, lo studio della climatologia urbana è particolarmente radicato a Stoccarda. Il primo atlante climatico della città è stato pubblicato nel 1992, insieme all’istituzione di un apposito ufficio preposto a valutare gli effetti delle possibili nuove costruzioni sul clima locale e a proteggere le aree chiave e aumentare gli spazi verdi della città. Grazie al supporto di dettagliate mappe climatiche locali, Stoccarda, nonostante il grande interesse dei costruttori, ha impedito l’edificazione di oltre sessanta ettari di territorio negli ultimi otto anni. Grazie ai risultati raggiunti, l’atlante climatico di Stoccarda ha fatto scuola, anche Berlino ha deciso di dotarsene e perfino la città di Kobe, in Giappone, ha sviluppato un proprio atlante per ottimizzare gli effetti benefici della brezza marina durante il giorno e dei venti che spirano dalle montagne di notte.

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