
Il Giappone ha puntato troppo sul carbone, e ora fa marcia indietro
Il carbone riveste ancora un ruolo troppo importante per l’energia giapponese. È il momento di cambiare, e i primi segnali concreti arrivano dalle banche.
Il carbone riveste ancora un ruolo troppo importante per l’energia giapponese. È il momento di cambiare, e i primi segnali concreti arrivano dalle banche.
Presentato il progetto di riconversione dell’intera area, che da centrale termica diventerà un villaggio turistico a pochi passi dal parco regionale del Delta del Po.
Nella riserva Navajo un impianto fotovoltaico da oltre 27 megawatt offre energia e occupazione agli abitanti e diventa l’alternativa alla vecchia e costosa centrale a carbone della zona.
Nel Delta del Mekong, in Vietnam, è in costruzione una grande centrale a carbone. E i contribuenti americani rischiano di doverla finanziare.
Felici, ma non troppo. Le reazioni e i commenti alla scelta dell’Italia di chiudere con il carbone – il combustibile fossile più sporco del mondo – entro il 2025. Insieme a un’alleanza guidata da Canada e Regno Unito.
La ricetta del Wwf per far uscire l’Italia dal carbone senza costruire nuovi impianti a combustibili fossili.
In un territorio fragile come le Filippine, sono in costruzione decine di centrali a carbone. “Merito” delle grandi banche americane ed europee.
L’ong tedesca Urgewald ha creato un database con le 120 aziende che sostengono la costruzione di nuovi impianti a carbone.
L’India ha tagliato i suoi progetti di investimento in grandi centrali elettriche a carbone per puntare sul solare che oggi è diventato più conveniente.
Donald Trump ha firmato il decreto che impone la revisione delle norme introdotte da Obama per limitare le emissioni di CO2 delle centrali elettriche.