Dall’Ungheria agli Usa, nuovi attacchi ai diritti delle persone transgender
Stop al cambio di genere nei documenti: è la strada intrapresa dall’Ungheria. E non è l’unico caso recente in cui i diritti transgender sono messi in bilico
Stop al cambio di genere nei documenti: è la strada intrapresa dall’Ungheria. E non è l’unico caso recente in cui i diritti transgender sono messi in bilico
A causa del sovraffollamento, in caso di contagio da coronavirus nelle carceri, la situazione diventerebbe ingestibile. Intanto, si moltiplicano le rivolte.
Una nuova legge approvata in Svizzera consente di condannare discriminazioni e insulti basati sull’orientamento sessuale.
Il giudice Steven Reed è diventato sindaco della città del profondo Sud, culla del movimento per i diritti civili.
Javier Zanetti, ex campione e attuale vicepresidente dell’Inter, ha dato vita nel 2001 alla Fundación Pupi. Una realtà che sostiene le famiglie e i giovani che vivono ai margini della società.
Sono più di cinquemila, distribuite in circa novanta paesi del mondo, le popolazioni che vengono comunemente definite “indigene”. L’Onu celebra questa diversità come un patrimonio da preservare.
Quest’anno si celebrano i 50 anni dei moti di Stonewall per la rivendicazione dei diritti omosessuali. Tutto cominciò con gli scontri nell’omonimo bar di New York nel 1969. Il racconto di quei giorni di lotta che segnarono la storia.
Ci sono nonne carine e nonne fantastiche. Poi c’è Inge Ginsberg, scrittrice sopravvissuta all’Olocausto ed ex spia che, superati i 90 anni, si è rimessa in gioco come cantante di una band death metal per urlare contro le ingiustizie sociali e i soprusi ambientali. Il documentario Death Metal Grandma di Leah Galant, presentato lo scorso
La mostra fotografica di ritratti ideata da Fondazione Bracco mette in risalto l’insostituibile apporto di professionalità e competenza che in Italia le donne scienziate danno alla comunità. Mai abbastanza sottolineato.
“La distinzione tra migranti economici e rifugiati politici è insensata”. Intervista alla filosofa Donatella Di Cesare, nell’epoca dei sovranismi, dei muri e delle discriminazioni in crescita.