Presente al corteo l’attivista svedese ha detto: “Non puoi dire di lottare per la giustizia climatica se si ignora la sofferenza dei popoli emarginati”.
Thich Nhat Hanh, il Gandhi del Vietnam
E’ considerato il Gandhi vietnamita. Fu candidato al Nobel da Martin Luther King. Poeta e pacifista, promotore di un buddhismo per laici, che esce dai monasteri per venire incontro alla gente che soffre.
Chi è Thich Nhat Hanh
Poeta e attivista per la pace, ha operato fin dalla sua giovinezza affinché il buddhismo portasse pace, riconciliazione e fratellanza nella società. Thich Nhat Hanh, detto Thay, nato in Vietnam nel 1926, è monaco da più di cinquant’anni nella tradizione Zen Rinzai, che risale al III secolo dopo Cristo.
Il suo è un buddhismo per laici, che esce dai monasteri per venire incontro alla gente che soffre. Ai tempi della terribile guerra in Vietnam con incredibile coraggio continuò, con i suoi operatori sociali, a dare aiuto alla popolazione non allineandosi con nessuno dei due partiti che combattevano, i comunisti o gli anticomunisti filo-americani.
Martin Luther King, lo candidò al Nobel nel 1967, e dopo averlo conosciuto si schierò per la prima volta pubblicamente contro la guerra in Vietnam. Due anni dopo, già costretto all’esilio, diede vita alla Delegazione di Pace Buddhista, che partecipò alle trattative di pace di Parigi, e dal 1982 vive in Francia, nella comunità buddista da lui fondata, il Plum Village, il “villaggio dei pruni”, a cento kilometri da Bordeaux.
L’insegnamento di Thich Nhat Hanh
La consapevolezza dell’interdipendenza di tutte le cose e di tutti gli esseri è il perno dell’etica buddista e l’anima dell’insegnamento che Thich Nhat Hanh presenta al mondo contemporaneo. Se vogliamo la pace dobbiamo costruirla prima dentro di noi e questo può solo avvenire responsabilizzandoci e rispettando alcuni impegni che ci aiutano a rimuovere alcune delle cause più frequenti della nostra e altrui sofferenza.
La meditazione Vipassana praticata con il monaco vietnamita è più dolce di quella tradizionale, è facilitata da visualizzazioni guidate e integrata dalla “meditazione camminata”. La meta dell’illuminazione, cioè
del “risveglio” del Buddha che è dentro di noi, non è fine a se stessa ma è un mezzo per diventare un “Bhodisattva”, un essere che aiuta gli altri a fare lo stesso e così facendo riduce il carico di sofferenza del pianeta.
La pratica della meditazione buddhista, con Thich Nhat Hanh, diventa quindi non un invito a intraprendere un diverso percorso spirituale ma, al contrario, un aiuto per tornare ognuno alle proprie radici spirituali, riconoscendo che alla base di tutte le tradizioni ci sono gli stessi fondamentali insegnamenti.
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