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Il Parlamento europeo ha compiuto un piccolo passo storico per la Corporate social responsability. Strasburgo ha dato il via libera alla proposta di direttiva che prevede la cosiddetta “disclosure delle informazioni non finanziarie e della diversity” da parte di una certa tipologia di aziende. Si tratta, in sostanza, di rendere obbligatorie le informazioni proprie
Il Parlamento europeo ha compiuto un piccolo passo storico per la Corporate social responsability. Strasburgo ha dato il via libera alla proposta di direttiva che prevede la cosiddetta “disclosure delle informazioni non finanziarie e della diversity” da parte di una certa tipologia di aziende.
Si tratta, in sostanza, di rendere obbligatorie le informazioni proprie della corporate social responsibility, ossia le attività e i risultati in campo sociale, ambientale e di governance. “Una volta approvata dal Consiglio, che formalmente dovrebbe votare la legge entro questo mese, e divenuta legge – ha commentato Eurosif – la normativa rappresenterà una importante pietra miliare nel processo dell’Europa verso una maggiore trasparenza societaria. Per la prima volta saranno richieste esplicitamente nei bilanci informazioni sull’ambiente, il sociale, i dipendenti, i diritti umani, la corruzione e i problemi di tangenti”.
L’obbligo varrà soltanto per le “grandi imprese di pubblico interesse”, cioè circa 6.000 aziende quotate in Borsa.
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