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Gli uomini turchi difendono i diritti delle donne, indossando minigonne
Cittadini maschi di Turchia e Azerbaigian stanno manifestando da giorni per le strade di molte città indossando minigonne. Uomini che sostengono le donne. E i loro diritti, dopo che il 13 febbraio Ozgecan Aslan, una studentessa universitaria turca di 20 anni, è stata uccisa dal guidatore di un minibus in seguito a un tentativo di
Cittadini maschi di Turchia e Azerbaigian stanno manifestando da giorni per le strade di molte città indossando minigonne. Uomini che sostengono le donne. E i loro diritti, dopo che il 13 febbraio Ozgecan Aslan, una studentessa universitaria turca di 20 anni, è stata uccisa dal guidatore di un minibus in seguito a un tentativo di stupro nella città di Mersin, in Turchia meridionale.
Dopo che il corpo di Aslan è stato ritrovato carbonizzato in riva a un fiume, in Turchia sono cominciate manifestazioni di protesta contro le violenze sulle donne, sempre più numerose. Sabato 20 febbraio centinaia di uomini hanno manifestato a Istanbul. Dalla strada, le proteste sono approdate sul web, e in particolare su Twitter, dove migliaia di uomini hanno postato foto che li ritraggono in minigonna, al grido di #ozgecanicinminietekgiy: “Indossa una gonna per Ozgecan”.
Some grabbed their mothers' skirts, others wore their girlfriends'. #EteğiniGiyTaksimeGel #ozgecanicinminietekgiy pic.twitter.com/MhotZ3SmQw
— Zambak Tukan (@ZambakTukan) 21 Febbraio 2015
Molti sostenitori della campagna hanno spiegato il motivo della loro adesione affermando, tra Facebook, Twitter e altri social network, che se una minigonna è sinonimo di immoralità o di un atteggiamento sconcio perché manda una sorta di invito alla violenza agli uomini, così anche gli uomini hanno deciso di mandare il loro invito. Perché una gonna, per quanto corta sia, non deve mai essere causa o addirittura uno strumento per giustificare una violenza.
Azerbaycan: Erkeklerden taciz ve tecavüze karşı itiraz olarak #ozgecanicinminietekgiy kampanyası. Bravo size çocuklar pic.twitter.com/dAznrhDSh6
— Yegane Ayhan (@YeganeAyhan) 19 Febbraio 2015
Anche se il governo turco si è impegnato a combattere la violenza sulle donne firmando nel 2011, insieme ad altri tredici paesi, un trattato europeo e partecipando attivamente a campagne delle Nazioni Unite per i diritti delle donne, come Un Women, l’ente per l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne, i progressi negli ultimi anni sono stati scarsi. Ancora oggi, due donne turche su cinque sono a rischio violenza fisica o sessuale.
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