Aggiornamento 30 settembre ore 17 – L’uragano, dopo essere passato su Cuba e Florida, è diventato una tempesta tropicale. Ora si sta rafforzando nuovamente e tornerà a essere uragano di categoria 1 o 2 (era 3 quando è passato su Cuba, 4 sulla Florida) ed è previsto che nelle prossime ore colpirà la Carolina del nord, la Carolina del sud e la Georgia.
Aggiornamento 29 settembre ore 8:45 – L’uragano Ian, dopo aver colpito duramente l’isola di Cuba, ha sorvolato il golfo del Messico rafforzandosi ulteriormente, e raggiungendo la categoria 4 sulla scala di Saffir-Simpson (che arriva ad un massimo di 5). Poco prima delle 22 ora italiana di mercoledì 28 settembre, l’evento meteorologico estremo ha toccato la costa occidentale della Florida.
#GOESEast captured this incredible view of the inside of #Hurricane#Ian's eye as the storm approached Florida.
Con venti a 250 chilometri orari e raffiche ancora più violente, il fenomeno ha suscitato l’allarme della popolazione locale e delle autorità. L’ultimo bollettino pubblicato nella giornata di mercoledì 28 settembre del National hurricane center americano riferiva già di “inondazioni catastrofiche” in alcune aree della penisola. La quantità di pioggia attesa è compresa tra 30 e 45 centimetri nel centro e nella porzione nord-orientale della Florida. Ma in alcune zone si potrebbero raggiungere i 60 centimetri.
Subito dopo aver toccato terra il ciclone ha cominciato a perdere potenza, scendendo nuovamente alla categoria 3. Nella mattinata di giovedì le autorità hanno diffuso le prime informazioni: le inondazioni sono definite “drammatiche”. Il mare è cresciuto, spinto dai venti, di quattro metri e sono quasi due milioni le persone senza energia elettrica.
*RARE* first person view of storm surge. This camera is 6 feet off the ground on Estero Blvd in Fort Myers Beach, FL. Not sure how much longer it keeps working. You’ll see it live only on @weatherchannel #Ianpic.twitter.com/WwHtvgVxjY
L’intera isola di Cuba è al buio. Un black-out generalizzato è stato registrato sull’intera isola a partire dalla serata di martedì 27 settembre, per via dei danni alla rete elettrica causati dal passaggio dell’uragano Ian.
El SEN con 0 generación eléctrica (sin servicio eléctrico el país), condición asociada a las afectaciones climatológicas. La falla está dada en los enlaces occidente, centro y oriente, se restablecerá paulatinamente entre la noche de hoy y madrugada de mañana. pic.twitter.com/PTA9U5FVdv
11,2 milioni di persone senza energia elettrica a Cuba
“In questo momento non c’è alcun servizio attivo a livello nazionale”, ha confermato Lázaro Guerra, dirigente della compagnia Union Eléctrica, parlando alla televisione cubana. Tranne rari casi di persone che hanno a disposizione un generatore, dunque, gli 11,2 milioni di abitanti dell’isola caraibica sono rimasti senza corrente. A L’Avana, come in altre città, le persone si sono spostate nelle strade utilizzando i telefoni cellulari per illuminare.
L’uragano Ian ha sorvolato Cuba dopo aver aumentato la propria potenza, raggiungendo la categoria 3 sulla scala di Saffir-Simpson (che arriva fino a 5), concentrandosi soprattutto sulla porzione occidentale del territorio. Il più colpito è stato il villaggio di pescatori di La Coloma, nella provincia di Pinar del Rio. A San Juan y Martinez i venti hanno raggiunto i 208 chilometri orari.
L’evacuazione di 40mila persone ha permesso di limitare il numero di morti
Le autorità cubane sono state costrette ad evacuare 40mila persone nelle zone costiere, il che ha permesso di limitare le vittime: sono due i morti accertati. I danni materiali, al contrario, sono enormi: numerose case sono state scoperchiate, vetri distrutti, infrastrutture danneggiate, alberi abbattuti. E la rete elettrica, che già in condizioni normali non sempre risulta efficiente, non ha retto.
A subire un colpo durissimo sono state anche le piantagioni di tabacco, una delle poche risorse economiche sulle quali Cuba può contare. Ciò rischia di rendere ancor più complessa la situazione produttiva del paese centro-americano. Basti pensare che le sole esportazioni di sigari hanno garantito un giro d’affari pari a 270 milioni di dollari. “Gli uragani passano di tanto in tanto, ma non ho mai visto una cosa simile. Le nostre case sono state distrutte, e così le nostre fattorie, le capanne in cui viene seccato il tabacco, e gli alberi da frutto sono stati sradicati da terra”, ha raccontato Abel Hernandez, coltivatore della zona più colpita.
“L’uragano Ian ha distrutto quel poco che ci rimaneva”
“L’uragano Ian ha fatto scomparire quel poco che ci rimaneva”, gli ha fatto eco Omar Avila, operaio. Nella provincia di Artemisa, non lontano dalla capitale, il 40 per cento delle piantagioni di banane è stato danneggiato. E le autorità non hanno ancora potuto valutare l’entità dei danni sulle coste.
Ora il potente ciclone si sta spostando verso la Florida, negli Stati Uniti. Secondo il National hurricane center americano, dovrebbe toccare terra nei pressi di Tampa, con venti a circa 200 chilometri orari e 60 centimetri di precipitazioni previste. Lo stato federale ha dichiarato l’emergenza e si teme un impatto particolarmente catastrofico, secondo quanto indicato dal governatore Ron DeSantis.
Gli abitanti della zona sono stati invitati a fare scorte di acqua e cibo e a prepararsi ad ampi black-out. Settemila membri della Guardia nazionale sono inoltre stati già mobilitati per soccorrere le persone colpite.
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