Le foto vincitrici del Wildlife photographer of the year 2017 evidenziano l’urgenza di proteggere il nostro Pianeta e le specie con cui lo condividiamo, da noi stessi. Ecco tutti gli scatti, carichi di potenza ed emozione.
La violenza dell’uomo nei confronti del Pianeta, la prepotenza e l’arrogante pretesa di superiorità sulle altre forme di vita sono i veri protagonisti della foto vincitrice del Wildlife photographer of the year 2017. Memorial to a species (tributo a una specie) ha portato il fotogiornalista Brent Stirton a ricevere il titolo di fotografia naturalistica più prestigioso al mondo e ci mette di fronte alla cruda realtà da cui troppo spesso distogliamo lo sguardo per convenienza.
“Riuscire a rendere una scena tragica quasi maestosa nella sua potenza scultorea merita il premio più alto. Nel gigante caduto c’è crudezza, ma anche grande intensità emotiva e, quindi, dignità”, ha commentato la giuria. “È anche il simbolo del crimine ambientale più costoso, crudele e inutile, che deve suscitare il più grande scalpore tra il pubblico”.
I vincitori Wildlife photographer of the year 2017
La foto, che ritrae un rinoceronte nero appena ucciso per il suo corno nella riserva Hluhluwe Imfolozi in Sudafrica, racconta la tragica storia che stanno vivendo i rinoceronti neri. In passato questi giganti erano la specie più numerosa di rinoceronte, ma ora sono a rischio estinzione a causa del bracconaggio e del traffico illegale di corni di rinoceronte.
I vincitori della 53esima edizione del Wildlife Photographer of the Year sono stati annunciati il 17 ottobre al Natural history museum di Londra, nel Regno Unito. Una giuria internazionale ha scelto le immagini vincitrici per la loro composizione artistica, l’innovazione tecnica e un’interpretazione veritiera del mondo animale e vegetale. Infatti, l’obiettivo del concorso è mostrare la migliore fotografia naturalistica a livello internazionale e, allo stesso tempo, aumentare la consapevolezza sulla bellezza – e fragilità – della natura, obbligandoci a non distogliere lo sguardo.
Francesco Barberini è un giovane ornitologo italiano. Ci porta alla scoperta delle foreste di Otonga in Ecuador, un’area che rappresenta un vero patrimonio floro-faunistico per la Terra.
Un’invasione che sta mettendo a rischio l’ecosistema lagunare e le attività ittiche. Tra scarsi monitoraggi e l’invito al consumo umano, si sta perdendo di vista il vero problema: la perdita di biodiversità.
La presenza del lupo in Italia e in Europa è un argomento molto controverso. Un predatore che suscita timore ma che ricopre un ruolo fondamentale per la biodiversità.
Ora i giudici contrari al marco temporal, ovvero il processo di demarcazione per togliere le terre agli indigeni in Brasile, sono 4. Quelli a favore 2. Il 20 settembre si torna al voto.
In preda allo sconforto verrebbe da pensare che la convivenza tra uomini e grandi predatori sia definitivamente fallita. Tuttavia non ci si può né ci si deve arrendere.
Cambiare il rapporto tra essere umano e squali porterebbe effetti a cascata sull’intero ecosistema marino. Il parere della biologa marina Melissa Cristina Márquez.
Gli eventi che hanno colpito Milano i giorni scorsi hanno distrutto anche l’apiario di Gorgonzola. La testimonianza di Marco Zucchetti, apicoltore hobbista.