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I servizi igienici di base aiutano a combattere la malnutrizione, la violenza e la diffusione di malattie mortali. In occasione del World toilet day, l’editoriale di Azione contro la fame.
Può risultare un’affermazione spiritosa ma non per questo è meno vera: i gabinetti salvano vite umane. Anche le Nazioni Unite hanno voluto rimarcarne l’importanza istituendo, nel 2013, il 19 novembre come World toilet day, o Giornata mondiale del gabinetto.
L’obiettivo di questa giornata è ricordare al mondo che ancora oggi sono miliardi – non milioni – le persone che non hanno accesso a servizi igienici di base, e che se vogliamo raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 dobbiamo essenzialmente darci una mossa. L’Obiettivo di sviluppo sostenibile numero 6 infatti vuole “Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie”. Ma la realtà racconta una storia molto diversa: in un mondo dove 6 miliardi di persone possiedono un cellulare, 2,5 non hanno la possibilità di accedere a un gabinetto. Una cifra che è solo la punta dell’iceberg di un problema enorme.
L’esposizione agli escrementi umani ha degli effetti devastanti per la sanità pubblica e la nutrizione: senza un trattamento appropriato, gli escrementi contaminano l’ambiente, comprese le fonti di acqua potabile, facilitando così la trasmissione di malattie potenzialmente letali.
#WorldToiletDay2018 https://t.co/z1WrplcCCJ pic.twitter.com/7UpAFTZy8K
— AzionecontrolaFame (@acf_italia) 19 novembre 2018
Sono 1,8 miliardi le persone che consumano acqua da fonti contaminate da escrementi e ogni anno 840mila persone (di cui 340mila bambini sotto i cinque anni) muoiono a causa di malattie come la diarrea, il colera o la dissenteria – malattie che proliferano e si diffondo a causa della mancanza di strutture igienico-sanitarie adeguate e della scarsità di acqua potabile. Non stupisce quindi che delle condizioni igieniche precarie siano anche tra le cause principali della malnutrizione cronica, una malattia che pur non essendo letale causa un ritardo nella crescita dei bambini e compromette il loro sviluppo fisico e cognitivo a vita.
C’è inoltre una dimensione del problema che viene completamente ignorata e non riguarda la salute pubblica, bensì la sicurezza personale di parte della popolazione: si calcola, infatti, che circa una donna su tre al mondo è esposta al rischio di aggressione e stupro poiché costretta a fare i propri bisogni all’aperto. Migliorare l’accesso ai servizi igienici avrebbe dunque ripercussioni enormi su moltissimi aspetti della vita e il World toilet day arriva ogni anno per metterci davanti ai nostri fallimenti e spronarci a fare di meglio.
Azione contro la fame si mobilita da sempre per sensibilizzare la popolazione sulle questioni igieniche in alcune aree del mondo e le attività dell’organizzazione in materia di acqua e igiene hanno raggiunto nel 2017 oltre 6 milioni di persone. Nonostante molte ong da anni sensibilizzino gli adulti sulle buone pratiche igieniche (come uso e costruzione di gabinetti, lavarsi le mani con il sapone, ecc.), la maggior parte dei programmi si dimentica di prendere in considerazione il problema legato ai bambini con meno di due anni, che costituiscono una parte importante della popolazione.
Ecco perché Azione contro la fame ha deciso di prestare particolare attenzione ai primi mille giorni di vita dei bambini all’interno dei suoi programmi di Acqua, sanità e igiene – o Wash (Water, sanitation and hygiene). I primi mille giorni sono definiti come il periodo dal concepimento ai due anni di età. Garantire un adeguato stato nutrizionale durante questo periodo è cruciale per la crescita e lo sviluppo del bambino, poiché la carenza di nutrienti ha maggiori probabilità di compromettere lo sviluppo della crescita se il deficit si verifica in questi primi mille giorni, quando il fabbisogno di nutrienti per il neuro-sviluppo è più alto.
BABYWASH E I PRIMI 1000 GIORNI??: “il nostro lavoro quotidiano sul campo mostra l’importanza cruciale di una gestione sicura delle feci umane e animali, per evitare che i bambini sotto i cinque anni contraggano la diarrea o un’infezione intestinale”https://t.co/aEclUsPIGi pic.twitter.com/Z1kouk48Iz — AzionecontrolaFame (@acf_italia) 17 novembre 2018
In questa fase, inoltre, il bambino è più suscettibile ad ammalarsi, per cui è molto importante sensibilizzare bambini e genitori sull’importanza dell’igiene, soprattutto perché i bambini sotto i due anni trascorrono la maggior parte del tempo nelle loro case. L’ong ha infatti voluto porre la sua attenzione a questo livello, dove l’esposizione dei bambini alle materie fecali è maggiore, e le pratiche di cura sono fattori chiave nel loro stato nutrizionale.
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L’obbiettivo posto dall’organizzazione è quello di interrompere l’esposizione e la trasmissione oro-fecale nei primi mille giorni, fatto che ridurrebbe significativamente la malnutrizione causata da condizioni igieniche precarie. Per questo motivo, Azione contro la fame interviene con la distribuzione di materiale per permettere ai genitori di garantire le condizioni igieniche necessarie per la salute dei loro bebè (come sapone per lavare i pannolini, biberon per neonati, kit igienici di emergenza) e allo stesso tempo sensibilizza i caregiver sulla pericolosità delle feci dei bambini e sulla necessità di smaltirle in modo appropriato, così che non finiscano per contaminare preziose fonti di acqua potabile. Solo lavorando a partire dalle nuove generazioni un cambiamento duraturo è possibile.
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