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Quasi tutte le caselle del governo di Donald Trump sono state riempite. Petrolieri, miliardari, climatoscettici: come sarà la nuova amministrazione.
La composizione della futura amministrazione guidata da Donald Trump negli Stati Uniti si è ormai quasi del tutto delineata. Le caselle-chiave sono state riempite, e non mancano le polemiche per alcune scelte operate dal presidente eletto degli Usa. Al suo fianco ci saranno infatti petrolieri, miliardari e climatoscettici.
Steven Mnuchin, 53 anni, è stato per diciassette anni un alto dirigente di Goldman Sachs, banca ampiamente criticata per il ruolo giocato nella crisi finanziaria americana e globale. Si occupava in particolare di titoli di stato e di mutui ipotecari. Successivamente, ha diretto un hedge fund (un fondo speculativo) in California. Di recente, è stato responsabile finanziario della campagna elettorale di Donald Trump.
John Kelly dirigerà il ministero degli Interni. Ex generale dell’esercito degli Stati Uniti, nel corso della sua lunga carriera militare ha diretto la controversa base americana di Guantanamo a Cuba. È stato scelto da Trump soprattutto per porre un freno al fenomeno dell’immigrazione clandestina.
Si chiama Jeff Sessions il nuovo Attorney General, equivalente del ministro della Giustizia italiano. Ultra-conservatore, è noto per le posizioni particolarmente dure sull’immigrazione. Nel 1986 fece scalpore una sua dichiarazione, quando accusò un avvocato bianco di rappresentare una vergogna per la sua razza, dal momento che il legale difendeva anche clienti neri.
Rex Tillerson, numero uno della più grande compagnia petrolifera americana, la ExxonMobil, rappresenterà gli Stati Uniti nel mondo come segretario di stato. Tillerson ricoprirà dunque il più alto in grado nel gabinetto di Trump. Amico del presidente russo Vladimir Putin, è uno strenuo difensore della causa delle fonti fossili, e di conseguenza un convinto detrattore delle politiche ambientali avanzate da Barack Obama nel corso dei suoi due mandati alla Casa Bianca.
Betsy DeVos è stata scelta come ministro dell’Istruzione. Considerata ultra-conservatrice, è una fervente sostenitrice di un sistema scolastico basato sugli istituti privati. È la moglie di Dick DeVos, 88esimo uomo più ricco degli Stati Uniti. Il loro patrimonio è stato valutato attorno ai 5 miliardi di dollari.
Stephen Bannon, dopo aver diretto la campagna di Trump, ricoprirà il ruolo di “capo della strategia”. In una recente visita alla rdazione del New York Times, il presidente eletto ha dovuto divendelo dall’accusa di avere inclinazioni razziste. La figura di Bannon è infatti particolarmente controversa a causa dei suoi legami con la destra estrema: fino a poco tempo fa, il futuro alto consigliere della Casa Bianca è stato proprietario del portale d’informazione Breitbart, vicino a posizioni estremiste.
Michael Flynn è stato designato come consigliere speciale alla Sicurezza nazionale nell’amministrazione Trump. Nel corso della lunghissima carriera militare (33 anni), ha guidato missioni Nato in Afghanistan e in Iraq. Quindi è stato alla direzione della Defence Intelligence Agency dal 2012 al 2014. I democratici lo hanno fortemente criticato, accusandolo di posizioni anti-islamiche e di essere troppo vicino al presidente russo Vladimir Putin.
Sarà Tom Price il ministro della Salute di Donald Trump. Chirurgo, negli anni delle amministrazioni di Barack Obama ha criticato fortemente la riforma sanitaria voluta dal presidente democratico, nota come Obamacare. Quest’ultima ha consentito di coprire le spese per l’assicurazione sanitaria per milioni di cittadini americani al di sotto della soglia di povertà. Price è anche un fervente anti-abortista.
Ben Carson sarà ministro dello Sviluppo urbano. Neurochirurgo in pensione, inizialmente era stato indicato per la poltrona di ministro dell’Istruzione, ma ha dovuto fare un passo indietro per le polemiche legate ad una serie di sue “dichiarazioni programmatiche”. In particolare, ha spiegato che avrebbe voluto valorizzare le “radici cristiane” della storia americana, ridurre lo spazio dedicato all’Islam (che “non è una religione”) nei libri di testo, abolire i fondi pubblici alle scuole che “alimentano pregiudizi anti-americani”. Inoltre, ha spiegato di voler mettere in discussione la teoria evoluzionista e quelle sull’origine dell’universo.
Anch’egli ex banchiere presso colossi finanziari come Rotschild e Goldmans Sachs, specialista di salvataggi di società sull’orlo del fallimento, Wilbur Ross è stato designato come segretario di stato al Commercio. È uno degli uomini più ricchi degli Stati Uniti: il suo patrimonio è stimato a circa 3 miliardi di dollari.
Gery Cohn è un ex banchiere. Nel corso della sua carriera ha ricoperto in particolare il ruolo di numero due di Goldman Sachs, istituto di credito presso il quale ha lavorato 27 anni. A lui è stato affidato il ruolo di capo del Consiglio economico: si occuperà in particolare del bilancio federale degli Stati Uniti.
James Mattis sarà ministro della Difesa. Ex generale dei marines, nel 2005 ha sollevato un vespaio di polemiche dichiarando che sparare sulle persone è divertente.
Scott Pruitt, climatoscettico e fervente sostenitore delle fonti fossili, è stato nominato alla testa dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente (Environmental Protection Agency, Epa). Secondo il New York Times, “Pruitt, 48 anni, rappresenta un eroe per gli attivisti conservatori. Fa parte di coloro, tra i repubblicani, che negli anni scorsi hanno stretto un’alleanza con i principali produttori di energia del paese al fine di respingere le politiche ambientali dell’amministrazione Obama”.
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