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Ecco un elenco che potrebbe aiutare a far approvare il budget per la Csr, utile a far emergere nelle giuste sedi il valore delle attività.
La Csr è oggi una realtà affermatissima nelle strategie d’impresa, ma tuttora è a volte vista come “hard cost, soft program”. Lo fa notare Paul Kline, fondatore di Impakt, società inglese di consulenza, secondo cui inoltre “paradossalmente, i costi a bilancio per la Csr sono spesso infinitesimali rispetto al bilancio complessivo dell’azienda, ma sono quelli più sottoposti a duro scrutinio”.
Kline su The Guardian stila una serie di punti che i manager della Csr possono attuare in questo momento, all’inizio dell’ultimo quadrimestre, per farsi assegnare il budget necessario e rimarcare il valore delle attività legate alla Csr.
1 – Dialoga con lo scettico. Parti dal presupposto che stai parlando con persone che accettano la necessità della Csr ma sono scettici a considerarla come parte del business.
2 – Incardina le proposte all’interno delle strategie aziendali. Dimostra che le tue iniziative sono assolutamente in linea con le priorità definite dai vertici. Le risorse sono poche, ma la Csr ha un potenziale enorme in termini di appeal, anche sui Ceo.
3 – Blandisci chi tiene i portafogli. Chi gestisce il denaro nella tua azienda? Punta a loro. La loro opinione, soprattutto in questa fase dell’anno, fa la differenza. Se non sei certo della loro approvazione, chiedi loro quale approccio sarebbe più consono a fondere Csr e obiettivi di profitto.
4 – Precisa il valore. Ogni aspetto del tuo programma di Csr deve essere quantificabile. Ad esempio, quanto costa un’attività di marketing che ruoti attorno alla Csr? Indicalo. Ed evita di provare a misurare ciò che è troppo soggettivo, saresti attaccabile e poco credibile.
5 – Includi nella valutazione anche il coinvolgimento di tutti gli stakeholder. Ricordati che misurare un’attività significa anche esplicitare l’impatto che avrebbe sugli stakeholder. Quanto le tue attività influenzano clienti potenziali e attuali?
6 – Chiedi di più. Punta in alto. Non è il momento giusto per mostrarsi rinunciatari. Se le tue attività prevedono un investimento cospicuo da parte dell’azienda, dimostra che quell’investimento potrebbe dare risultati preziosi. A tuo favore, puoi mostrare dati o citare testimonianze e case history. A quel punto, puoi chiedere che il tuo budget lieviti.
7 – Non generalizzare. Non tutte le attività portano lo stesso risultato in aziende diverse. E chi deve scegliere quanto denaro affidare alle tue proposte non sarà interessato ai profitti generati altrove. Mostra come le tue attività potrebbero migliorare la tua azienda.
8 – Coinvolgi. Se i vertici si sentono coinvolti dai tuoi programmi, così come gli stakeholder, hai vinto. L’esperienza diretta convince molto più di un grafico.
9 – Svecchia. Questo è un imperativo chiave. Spesso uno degli ostacoli è quello di dover mettere mano alle vecchie idee su cui si basa lo spirito filantropico dell’azienda. E’ il momento di farlo. Bisogna sbarazzarsi del passato, anche se comporta la rinegoziazione di accordi con partner no-profit di spessore.
10 – Sii innovativo. Non esitare a collaborare con chi in azienda si occupa di innovazione. Parla con il reparto R&S, se è il caso, e insieme ai prodotti cerca di innovare anche il loro lato responsabile. Un programma pilota con un partner chiave potrebbe essere un buon inizio.
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