Worldrise lancia la campagna 30×30 Italia per proteggere i nostri mari

La onlus Worldrise lancia la campagna di azione 30×30 Italia, con l’obiettivo di proteggere la linfa vitale del Pianeta: il mare.

Worldrise, onlus che sviluppa progetti di conservazione e valorizzazione dell’ambiente marino, ha deciso di lanciare la campagna italiana 30×30, un percorso nazionale che si inserisce in un contesto internazionale molto più ampio, con l’obiettivo di proteggere almeno il 30 per cento dei mari italiani entro il 2030.

Il mare è la linfa vitale del Pianeta: ci dona il 50 per cento dell’ossigeno, assorbe circa il 25 per cento dell’anidride carbonica in eccesso, regola il clima ed è fonte di sostentamento per più di 4,3 miliardi di persone.

Nonostante questo, a oggi lo conosciamo ancora poco: secondo gli ultimi dati forniti da Protected planet — fonte autorevole di mappatura e monitoraggio dei dati di aree protette e di conservazione —  abbiamo mappe dettagliate solo del 20 per cento dei fondali oceanici e, soprattutto, abbiamo protetto solo il 7,56 per cento dell’Oceano.

Il mare, dunque, è un elemento tanto potente quanto delicato, ma soprattutto bistratto: inquinamento, cambiamenti climatici, pesca eccessiva e illegale, perdita di biodiversità stanno seriamente compromettendo la sua salute e, con essa, il nostro futuro.

La campagna 30×30 di Worldrise per il mar Mediterraneo

La campagna lanciata da Worldrise nasce proprio per invertire questa rotta, proteggendo almeno il 30 per cento del nostro mar Mediterraneo entro il 2030 e tutelarne la biodiversità, così che possa diventare volano di sviluppo economico e sociale sostenibile per il nostro Paese.

Il Mediterraneo è un mare di straordinaria ricchezza biologica: abitato da oltre diciassettemila specie, seppur copra solamente lo 0,82 per cento della superficie mondiale oceanica, ospita il 7,5 per cento di tutta la biodiversità marina mondiale.

Purtroppo è anche considerato uno dei mari più sovrasfruttati al mondo: la temperatura superficiale dell’acqua ha raggiunto il massimo storico di trentuno gradi centigradi, le specie non indigene sono circa mille, il 62,5 per cento dei suoi stock ittici sono sovrasfruttati e in alcune aree la concentrazione di microplastiche arriva ai dieci chilogrammi per chilometro quadrato.

La campagna Worldrise per proteggere il mare dalle microplastiche.
Il mar Mediterraneo è uno dei mari più inquinati dalle microplastiche © Freepik

L’urgenza della sua protezione appare quindi vitale e il modo migliore per poterlo fare è lavorare per l’istituzione delle cosiddette aree marine protette: aree che favoriscono la rigenerazione degli ecosistemi marini, producendo benefici ambientali, sociali ed economici.

Nonostante la loro importanza, dal 2012 in Italia sono state istituite solo due aree marine protette e complessivamente a oggi ricoprono solo il 9,74 per cento delle acque sotto la giurisdizione nazionale e solo lo 0,06 per cento di queste è stato oggetto di valutazione gestionale (dati Protected planet).

Ogni goccia conta: la petizione su Change.org

Dal 25 marzo 2021 è possibile per tutti aderire con una semplice firma alla petizione Insieme per salvare i nostri mari e il nostro futuro, lanciata da Worldrise sulla piattaforma Change.org.

La petizione è rivolta alla presidenza del Consiglio dei ministri nella persona di Mario Draghi e al ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, affinché l’Italia assuma l’impegno concreto volto alla protezione dei nostri mari, agevolando, promuovendo e sostenendo l’istituzione di Amp su tutto il territorio nazionale e a livello globale.

A questo link è possibile approfondire tutti i benefici ambientali, sociali ed economici derivanti dall’istituzione di Aree marine protette.

Un’occasione unica per l’Italia

La campagna ha un valore nazionale, ma si inserisce in un contesto internazionale molto più ampio che fa riferimento a una resolution approvata durante il Congresso mondiale della conservazione dell’Unione internazionale per la conservazione della natura del 2016, che identifica come necessaria la protezione di almeno 30 per cento dell’Oceano entro il 2030 per garantirne la funzionalità e produttività, ai nuovi target post 2020 del Global biodiversity framework e all’impegno adottato dalla Unione europea all’interno della “Eu biodiversity strategy for 2030”, recentemente approvato dal Consiglio europeo.

Con quasi ottomila chilometri di coste, l’Italia ha un’occasione unica non solo per raggiungere questo obiettivo, ma anche per porsi come leader in Europa della campagna 30×30, diventando punto di riferimento per il perseguimento del target da parte degli altri stati Europei alla prossima conferenza delle parti della Convenzione sulla diversità biologica e rendendolo quindi legalmente vincolante.

Gli obiettivi della campagna 30×30 di Worldrise

La campagna 30×30 Italia avrà una durata di dieci anni e l’obiettivo finale sarà raggiunto grazie a trenta obiettivi strategici legati alla ricerca, alla sensibilizzazione, al coinvolgimento delle nuove generazioni, all’efficacia di gestione e alla formazione dei futuri custodi del patrimonio naturalistico del Mediterraneo.

Gli step identificati da Wolrdrise per raggiungere l’obiettivo finale sono svariati. Prima di passare ad azioni di istituzione, gestione, monitoraggio, sorveglianza e promozione delle aree marine protette, nel 2021 la campagna si focalizzerà sulla comunicazione al grande pubblico delle meraviglie del mar Mediterraneo e dei suoi problemi, così da creare consapevolezza tramite percorsi educativi, per passare alla promozione di progetti di ricerca, eventi, tavole rotonde, questionari, tirocini formativi con l’obiettivo di mappare e studiare il nostro mare con i suoi ecosistemi, nonché alla creazione di un’alleanza 30×30, coinvolgendo il settore privato, le organizzazioni, le istituzioni e i cittadini

“Il nostro è sicuramente un obiettivo tanto ambizioso quanto necessario e potremo raggiungerlo solo lavorando insieme. Per questo abbiamo deciso di creare un’alleanza di partner che condividano con noi questo importante percorso verso la creazione di un futuro migliore per il nostro mare”, spiega Mariasole Bianco, presidente di Worldrise.

L’invito di Worldrise ad associazioni, aziende, istituzioni pubbliche, ricercatori, cittadini e studenti è, dunque, quello a unirsi all’onda del cambiamento, contribuendo attivamente alla salvaguardia del nostro mare.

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