I 9 criminali più pericolosi per l’ambiente

L’Interpol ha svelato nomi e facce dei nove criminali ambientali più pericolosi al mondo. C’è anche un italiano.

L’Interpol, l’Organizzazione internazionale della polizia criminale, ha diffuso il 17 novembre un dossier con l’identikit dei nove peggiori latitanti accusati di crimini contro l’ambiente, come il bracconaggio, il commercio di specie protette, la deforestazione, lo smaltimento di rifiuti tossici o la pesca illegale. È la prima volta che l’Interpol decide di diffondere i dati di persone che si sono macchiate di crimini ambientali nel tentativo di aumentare l’attenzione della comunità internazionale e ricevere un aiuto concreto per consegnarli alla giustizia.

 

La decisione arriva dopo il lancio il 6 ottobre di un’operazione dal nome Infra Terra che ha come obiettivo quello di trovare 139 criminali ricercati dalla polizia di 36 paesi. I nove criminali arrivano da ogni parte del mondo e sono Adriano Giacobone (Italia), Ahmed Kamran (Pakistan), Ariel Bustamante Sanchez (Messico), Ben Simasiku (Zambia), Bhekumusa Mawillis Shiba (Swaziland/Sudafrica), Feisal Mohamed Ali (Kenya), Nicolaas Antonius Cornelis Maria Duindam (Paesi Bassi), Sergey Darminov (Russia/Germania), Sudiman Sunoto (Indonesia).

 

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Adriano Giacobone è ricercato per trasporto, smaltimento illegale di rifiuti tossici e avvelenamento di fiumi e altri corsi d’acqua. Tra gli altri reati contestati c’è il contrabbando di oltre cento animali esotici vivi, come giraffe, uccelli e impala dalla Tanzania al Qatar portato avanti grazie al coordinamento di Ahmed Kamran. Gli animali sarebbero stati trasportati con un aereo militare.

 

“Crediamo che la cattura di questi criminali contribuirà allo smantellamento dei gruppi internazionali che hanno trasformato lo sfruttamento dell’ambiente in un business”, ha detto Stefano Carvelli, capo dell’unità investigativa dell’Interpol che si occupa di dare la caccia ai latitanti.

 

I reati commessi da questi nove criminali rappresentano solo la “punta dell’iceberg” secondo Cervelli. Un rapporto congiunto di Interpol e Programma delle nazioni Unite per l’ambiente (Unep) dal titolo The environmental crime crisis sostiene che la criminalità legata all’ambiente muoverebbe un giro d’affari compreso tra i 70 e 213 miliardi di dollari (56-171 miliardi di euro) all’anno. Questa operazione cerca di replicare il successo di altre iniziative analoghe dell’organizzazione che hanno portato a circa 600 arresti.

 

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