
Le forze armate pesano globabilmente per il 5,5 per cento delle emissioni, e il riarmo Nato può provocare un disastro anche dal punto di vista ambientale.
Un’intera giornata di studio per raccontare il passato, il presente e il futuro di un impianto fortemente legato alla vita di Brescia: il termovalorizzatore.
C’è senz’altro qualcosa di interessante, di suggestivo, di
coinvolgente nel pensare che un progetto partito 40 anni fa possa
dire la sua nella cornice delle politiche energetiche del futuro
pensate dall’Unione Europea per il 2020.
Perché erano gli anni Settanta quando a Brescia, in un
quartiere di nuova costruzione, si diede avvio al progetto di
teleriscaldamento della città, ovvero si decise di produrre
calore ed energia elettrica tramite una grossa centrale. Oggi, dopo
40 anni esatti, il teleriscaldamento fornisce calore ed energia a
più di 20mila utenze – corrispondenti al 70% della
volumetria riscaldabile della città – grazie a una rete
sotterranea di 630 km. Se ben gestito questo sistema è
più efficiente, riduce il consumo di combustibili rispetto
alle soluzioni tradizionali, soprattutto se l’impianto è
cogenerativo, ossia produce contemporaneamente energia elettrica e
calore.
Durante l’evento del 31 gennaio 2013 che ha celebrato con
interventi di esponenti del mondo scientifico e ambientalista i 40
anni di attività dell’impianto A2A sono emersi molti spunti
di discussione.
Scheda:
il termovalorizzatore di Brescia. Elettricità e calore per
la città
Attivo dal 1998, l’impianto genera
energia dai rifiuti non più recuperabili e differenziabili,
ed è in grado di bruciare 800 mila tonnellate di rifiuti e
biomasse all’anno, producendo calore ed elettricità per la
città di Brescia.
40 anni di
teleriscaldamento a Brescia. I numeri
40 anni fa si
iniziava a riscaldare un quartiere alla periferia della
città con acqua calda prodotta da una centrale a metano.
Oggi il teleriscaldamento è esteso praticamente a tutta
l’area urbana di Brescia e ad alcuni Comuni vicini, fornendo calore
a più di 20 mila utenze.
Green
city e teleriscaldamento. Gli esempi in
Europa
Copenaghen, Amburgo, Stoccolma. Tre green
city europee candidate ad essere realtà eccellenti per
sostenibilità ambientale e vivibilità. Tre
città che utilizzano il teleriscaldamento da più di
un secolo.
Termovalorizzatore
e inquinanti. I risultati in uno
studio
Costantemente monitorato nelle emissioni, il
termovalorizzatore è stato anche oggetto di uno studio volto
a valutarne il ruolo nell’inquinamento atmosferico della
città.
Bruxelles
punta sull’efficienza e su teleriscaldamento
Il
teleriscaldamento come sistema per ridurre i consumi energetici e
le emissioni, creando anche nuova occupazione. Ecco perché
l’Ue punta su queste reti di distribuzione del calore e del
raffrescamento.
Cattedrali
illuminate da rifiuti e gite turistiche negli
impianti
L’imperiale Vienna e la prospera Colonia
vengono riscaldate e illuminate grazie a due centrali di
trattamento dei rifiuti urbani. La prima, ridisegnata da un famoso
architetto viene visitata da centinaia di turisti ogni anno, la
seconda illumina una delle cattedrali più grandi
d’Europa.
Intervista:
Graziano Tarantini, presidente del Consiglio di Gestione
A2A
I progetti di espansione della multiutility, la
necessità di una sostenibilità finanziaria, i
prossimi interventi in materia ambientale.
Intervista: Paolo Rossetti, direttore generale
A2A
La nuova rete di teleriscaldamento per la
città di Milano, i vantaggi del teleriscaldamento, le
precauzioni ambientali e l’acceso dibattito sul termovalorizzatore
di Brescia.
Intervista: Rosa Filippini, presidente Amici della
Terra
Il punto di vista dell’associazione
ambientalista Amici della Terra su raccolta differenziata ed
incenerimento dei rifiuti, teleriscaldamento ed energia.
L’intervista integrale al Presidente dell’associazione, Rosa
Filippini.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Le forze armate pesano globabilmente per il 5,5 per cento delle emissioni, e il riarmo Nato può provocare un disastro anche dal punto di vista ambientale.
La campagna per il riconoscimento del reato di ecocidio arriva in Sardegna, dove è stata proposta una legge regionale.
Passi avanti per il Trattato sull’alto mare, stallo sulle estrazioni minerarie, tentativi di riprendere i negoziati sulla plastica: il bilancio della Conferenza Onu sugli oceani (Unoc3) che si è tenuta a Nizza dal 9 al 13 giugno.
Cosa è successo e cosa possiamo imparare dal crollo del ghiacciaio del Birch.
Le bozze del ddl allo studio del governo prefigurano maglie molto più larghe per le attività venatorie: 44 associazioni chiedono spiegazioni ai ministri.
Il 2 giugno si celebra la Giornata mondiale delle torbiere. Un’occasione per parlare di questi ecosistemi poco conosciuti e silenziosi, ma fondamentali per il clima, l’acqua, la biodiversità e la memoria del nostro Pianeta.
La stagione estiva è ancora lontana, ma dal Regno Unito alla Russia, dai Paesi Bassi alla Turchia, in buona parte d’Europa impera già la siccità.
In occasione della Giornata mondiale delle api il Wwf pubblica un rapporto che lancia l’allarme sulla situazione degli insetti impollinatori nel mondo.
Per la prima volta dall’inizio delle rilevazioni nel 2019, lo scorso anno la deforestazione è stata stabile o in calo in tutti e sei i biomi del Brasile.