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Dopo il secco no del ministro Costa alle trivelle e lo scontro fra Movimento 5 stelle e Lega sulla questione, il governo ha raggiunto un accordo che prevede la sospensione delle ricerche in mare per 18 mesi anziché tre anni.
Movimento 5 stelle e Lega sono scesi a compromessi sul tema delle trivelle, arrivando finalmente a raggiungere un accordo dopo che il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, aveva minacciato le dimissioni qualora le regole sulle trivellazioni fossero state ammorbidite come auspicato dalla Lega. Lo ha confermato questa mattina Mauro Coltorti, presidente della commissione Lavori pubblici.
Accordo nella notte sulle trivelle: stop di 18 mesi e canoni più alti @sole24orehttps://t.co/MTuYmwuyEX
— Roberto Bernabò (@robertobernabo) 24 gennaio 2019
La proposta, che verrà presentata in giornata nel decreto semplificazioni, prevede la sospensione delle ricerche in mare di idrocarburi soltanto per 18 mesi e non per tre anni come annunciato inizialmente, oltre che l’aumento dei canoni di concessione di 25 volte anziché 35. Perlomeno, tutti i progetti di nuove piattaforme vengono bloccati.
“Le alternative ci sono: si chiamano fonti rinnovabili”, ha detto Costa. “Se bisogna investire è in quella direzione”. L’Italia è terza nell’Unione europea per consumo di energia pulita, ma l’obiettivo del ministro è potenziarne la produzione.
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