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Agrigento, ultimatum per demolire gli abusi
“Demolite gli abusi o vi denunciamo”. È l’ultimatum del procuratore aggiunto di Agrigento che si sta occupando degli edifici abusivi nella Valle dei Templi
Il pomo della discordia si trova all’ombra del Tempio della Concordia, nella Valle dei Templi agrigentina, e si chiama abuso edilizio. Il procuratore aggiunto di Agrigento, Ignazio Fonzo, ha dato un ultimatum a Comune, Soprintendenza ed Ente Parco affinché si impegnino a demolire gli edifici abusivi che da anni “infestano” l’area archeologica e deturpano il paesaggio.
Foto: © Chiara Boracchi
Una presa di posizione decisa che ha ricevuto il placet delle associazioni ambientaliste. Per una beffa del fato, la notizia è uscita proprio a ridosso della Giornata mondiale dell’ambiente, quasi a voler ricordare una volta di più che la tutela dell’ambiente stesso e della legalità passano anche attraverso la cura del paesaggio e del patrimonio culturale.
Foto: © Getty Images
La questione che riguarda gli abusi sul sito dell’antica Akragas, poi Agrigentum, inserito tra i beni Unesco dal 1997, va avanti da anni. Attualmente nella Zona A, cioè quella propriamente archeologica, vi sono circa 650 manufatti abusivi che andrebbero demoliti; le uniche demolizioni finora effettuate risalgono al 2000 e al 2001, quando il Genio Militare abbatté con le ruspe alcune costruzioni non ultimate. Le ingiunzioni di demolizione inviate al Comune sono finora 145, 52 quelle a privati.
L’ultimatum del Procuratore aggiunto Ignazio Fonzo è stato durissimo, “o vi decidete a demolire, o vi denuciamo”. Non importa quante attività di valorizzazione stiano svolgendo Comune o il Parco, il problema è la lentezza con cui gli enti (non) si stanno muovendo per risolvere la situazione.
Da qui, la nota ufficiale ancora più dura: “In assenza di precise, circostanziate e dettagliate risposte principalmente esecutive alle richieste provenienti da questa Autorità giudiziaria, si dovrà procedere, ai sensi per abuso d’ufficio omissioni di atti d’ufficio a carico dei responsabili degli uffici tecnici degli enti competenti che, con perdurante ostinato ritardo, impediscono il ripristino della legalità nella zona del Parco Archeologico della Valle dei Templi”.
Chissà quando le rovine troveranno pace?
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