
Superfood di tendenza, secondo le previsioni l’avocado diventerà il frutto tropicale più commercializzato entro dieci anni. Ma dietro la sua produzione si celano deforestazione, perdita di biodiversità, criminalità e inquinamento.
Dal 7 Marzo USA non invieranno più aiuti alimentari in Sudan, vediamo perché.
Bloccate tutte le spedizioni dagli USA di aiuti alimentari per il
Sudan: il governo del Paese africano ha “osato” richiedere che i
cibi statunitensi non fossero transgenici. Da qualche giorno la
USAID, agenzia del governo Usa di aiuti umanitari, ha preso la
decisione di sospendere gli invii, ammettendo “la gravità
delle potenziali conseguenze umanitarie di questa interruzione di
aiuti”.
Un ricatto? Una inevitabile conseguenza dello squilibrio tra la
forza degli Usa (o delle multinazionali bio-tech) contro i Paesi
del Sud del mondo? Lasciamo le risposte a chi legge. E a chi, sulla
questione dell’esportazione “forzata” di cibi transgenici in
Africa, si è già pronunciato…
“Cara Africa, mangia cibo OGM o soffri la fame!” (Manoah Esipiu,
corrispondente Reuters da Johannesburg, Sud Africa).
“E’ semplicemente un atteggiamento maligno cercare di introdurre
cibi geneticamente modificati nei paesi per questioni di politica
sugli OGM, quando è disponibile un tale eccesso di cibi
non-OGM… se c’è un’area dove dovrebbero essere messi dei
limiti a tattiche del genere è proprio questa” (Michael
Meacher, ex-ministro britannico dell’ambiente, durante una riunione
parlamentare il 27 novembre 2002 riguardo alla crisi alimentare in
Africa).
“Un enorme esperimento umano” (David King, consigliere scientifico
di Blair, denunciando i tentativi degli Stati Uniti di esportare
gli OGM in Africa con la forza).
“C’è abbastanza cibo non-OGM che potrebbe essere offerto
allo Zambia da donatori pubblici e privati. In gran parte questa
‘crisi’ è stata fabbicata da coloro che cercano nuovi
argomenti a loro favore nel dibattito mondiale sulle biotecnologie
nell’agricoltura.” (“The Observer”)
“E’ inaccettabile che i nostri bambini in Nicaragua stiano
consumando prodotti geneticamente modificati che arrivano
mascherati da “aiuti umanitari”. E’ ben noto che i produttori di
cibi per bambini, in USA e in Europa, non impiegano cibo
transgenico”.(Victor Campos, direttore Humboldt Center,
Nicaragua).
“Mentre lavorano per alleviare la fame e la sete mondiali, il World
Food Program e l’USAID dovrebbero assicurare che gli OGM non
mettano a rischio la salute, l’agricoltura locali e l’ambiente dei
popoli che vanno ad aiutare. Non puoi sfamare il mondo se il cibo
che mandi non è adatto ad essere mangiato.” (Larry Bohlen,
Health and Environment Programs Director dei Friends of the Earth
USA).
“Noi rifiutiamo con forza l’immagine di Paesi poveri e affamati che
viene usata dalle gigantesche multinazionali per spingere una
tecnologia che non è né sicura, né
ecologicamente sostenibile, né economicante vantaggiosa per
noi” (Dichiarazione di 20 Delegati di Paesi africani alla FAO
durante il meeting ONU “Plant Genetic Resources”).
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