Giappone, osservare le balene è più remunerativo che cacciarle
Il whale watching è una pratica sempre più diffusa in tutto il Giappone, a dimostrazione che le balene sono una preziosa risorsa turistica.
Il whale watching è una pratica sempre più diffusa in tutto il Giappone, a dimostrazione che le balene sono una preziosa risorsa turistica.
Anche grazie al drastico calo degli spettatori e alla volontà popolare, il Paese britannico ha presentato un disegno di legge che proibisce l’uso di fauna selvatica nei circhi.
Una femmina di volpe artica ha compiuto un’incredibile migrazione intercontinentale, percorrendo oltre 3.500 chilometri, sfruttando il ghiaccio marino.
Il parco Natura Viva è stato protagonista della reintroduzione in natura del primo gipeto italiano nato in un parco zoologico.
L’animale avrebbe causato danni in un villaggio e sarebbe stato giudicato problematico dal governo della Namibia, che ne ha autorizzato l’abbattimento.
L’obiettivo del provvedimento è contrastare lo sterminio di questi preziosi predatori, in allarmante declino.
Oltre 500 avvoltoi, la maggior parte dei quali appartenenti a specie minacciate, sono morti avvelenati per aver mangiato carcasse di elefanti bracconati.
Gli scienziati sono riusciti a registrare il canto di una balena franca nordpacifica, specie di cui sopravvivono appena cinquecento esemplari.
È stato rinvenuto in Calabria, nel comune di Brancaleone, il primo nido italiano di Caretta caretta della stagione.
Un dato non atteso. Certamente preoccupante. E che va a sottolineare ancora una volta che l’Antropocene sarà ricordato come l’epoca in cui la biodiversità entrò in crisi. La conferma, dopo lo studio pubblicato ormai qualche mese fa dall’Ipbes, arriva da una delle più corpose ricerche mai realizzate e pubblicata su Nature Ecology & Evolution lo